Ci sono vittorie che arrivano quando meno te lo aspetti. Traguardi che si avvicinano improvvisamente, togliendoti il gusto dell’ultimo miglio di lotta. Un trail runner potrebbe capire la sensazione immaginando che ci sia un’organizzazione che fa uno scherzetto, e toglie una vetta da scalare al cinquantesimo chilometro donando in cambio il traguardo. Uno sci alpinista potrebbe viverla se si sbaglia nell’organizzarsi un fuoripista e, convinto di dover lottare per ore in salita, si trova invece di fronte grandi discese facili, dalle linee scontate.
Ci voleva un preambolo di questo genere per spiegare le emozioni di Robert “Robertaccio” Antonioli e Marianne Fatton che in questi giorni di Coronavirus si sono trovati a festeggiare un titolo mondiale atteso. Ma inaspettato nei tempi. La Federazione internazionale di sci alpinismo ha infatti annullato le finali di coppa del mondo di Madonna di Campiglio (programmate ai primi di aprile) e ha deciso di congelare la classifica a quell’attimo prima del traguardo.
Per i due atleti del team SCARPA® la soddisfazione è enorme, in cima al podio non ci si arriva senza faticare: e il distacco in termini di punti sul secondo dimostra la loro forza. Dietro, si sono lasciati il top player mondiali. Robert con 488 punti ha anticipato Davide Magnini (altro atleta del team SCARPA®) con 315 e lo svizzero Werner Marti (314 punti). Nella classifica femminile, il primo posto va a Marianne con 560 punti, seguita dalle italiane Alba De Silvestro (463) e Ilaria Veronese (264 punti, anche lei nel team SCARPA®).
La stagione di Antonioli peraltro era iniziata alla grande fin dall’inizio. Tre podi su tre ai campionati italiani dopo un’estate folle: due mesi di gesso per una frattura alla mano causata da una banale caduta sul ghiaione durante una passeggiata. A Aussois, in Francia, il brutto tempo lo aveva agevolato. “Sono partito dalle retrovie e poi sono arrivato tra i primi, quando piove e nevica do sempre il meglio”. Fino agli ultimi successi e alla terza sfera di cristallo messa in bacheca. “Mi dispiace per come è andata a finire la stagione, volevo vincere sul campo”, dice Antonioli oggi. “Ma sono contento e sereno. Ho dimostrato di essere in forma, avevo accumulato un gran vantaggio grazie alla mia polivalenza, dallo sprint alla vertical, passando per l’individuale”. Per lui, adesso è il momento della pausa. “Non si può uscire neppure ad allenarsi, mi fa strano: di solito adesso si pensa alle Grande Course. Ma tanto meglio, ora passo il tempo a fare qualche lavoretto a casa”, sorride lui. “Ma starò poco fermo ai box, quest’estate vorrei tanto mettermi a correre qualche vertical”.
Anche per Marianne la gioia è di quelle strane, quelle di un regalo di Natale tanto atteso che arriva il giorno prima. “Credo che siamo tutti un po’ tristi per la cancellazione della gara finale, ma sono altrettanto convinta che ci siano cose molto più importanti nella vita”, dice lei, che è alla prima, storica vittoria nella coppa del mondo dopo tante medaglie d’oro (prima tra le altre nello sprint a livello mondiale lo scorso anno). “In ogni caso, sono davvero soddisfatta dei miei risultati durante la stagione. Abbiamo corso sette competizioni, penso che la rappresentazione della classifica sia comunque molto buona e dimostri i valori messi in campo negli ultimi mesi da tutte le atlete. Non credevo di arrivare così in alto quest’anno, sono davvero orgogliosa dei miei risultati. Vincere questa coppa del mondo era qualcosa che ritenevo impossibile fino a qualche anno fa, è davvero il sogno da bambina che si realizza”.