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6000 metri, quella quota difficile da comprendere, vivere, addomesticare.

Giampaolo Corona in partenza per il Karakorum. Una scalata solitaria ed in autonomia totale, testando un nuovo prototipo di scarpone Phantom 6000.
“La perfezione non si ottiene quando non c’è più nulla da aggiungere, bensì quando non c’è più nulla da togliere.”
Giampaolo Corona si presenta così, con una delle sue citazioni preferite di Antoine de Saint Exupèry.

Per chi ancora non lo conosce, Giampaolo, “Giampi” per gli amici, è Guida Alpina e Tecnico di Elisoccorso, alpinista. Per lui professione e tempo libero hanno in comune la passione a tutto tondo per la montagna e le scalate. Qualcuno lo ha definito “serial high altitude climber” per via dei suoi continui viaggi in Himalaya, Karakorum e Hindu Kush. Dal 2001 infatti ha intrapreso 13 spedizioni extraeuropee scalando 9 “8000” (ovviamente senza uso di ossigeno supplementare o portatori di alta quota). Come se non bastasse, ha salito diverse montagne inviolate, vie nuove e tentativi di apertura, tra Nepal, Pakistan e India.

Quest’anno starà via trenta giorni, ed ha in progetto di scalare lo Spantik: da solo ed in autonomia, veloce e leggero, se le condizioni fisiche e la meteo lo permetteranno. Si aggregherà ad un gruppo di alpinisti esteri solo per condividere il permesso di salita e la logistica fino al campo base.
Lo Spantik o Golden Peak (7.027 m) è una montagna che fa parte della Sosbun Mountains, Catena del Karakorum, Nagar Valley (Pakistan). La via che intende seguire è la cresta sud est, che si sviluppa per più di 7 chilometri, con un dislivello di 2700 metri.

Giampaolo volerà da solo dall’Italia a Skardu, facendo tappa ad Islamabad. Dopo aver raggiunto con una jeep il villaggio di Arandu, con 3-4 giorni di trekking lungo lo Shingar Glacier raggiungerà il campo base a 4300 metri.

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Giampaolo avrà tra i bagagli un nuovo prototipo di Phantom 6000. 6000 metri, la quota alla quale Giampaolo lo metterà alla prova, perché come dicono gli sviluppatori di SCARPA®, “noi ai test di laboratorio crediamo poco”. La via di salita scelta da Giampaolo è lunga, laboriosa, si svolgerà in un ampio range di quota, tra i 5000 e 6000 metri. La scalata non è estremamente difficile, perché Giampaolo non vuole correre il rischio di non riuscire a fare nemmeno un tentativo a causa di cattive condizioni. Il test del nuovo scarpone è importante, va effettuato in quota, possibilmente con condizioni di ogni genere, non ci si può accontentare di qualche salita di acclimatamento.
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Giampaolo testa i prodotti dell'azienda da anni ormai: è una garanzia, un alpinista con un'esperienza infinita. Non è però un recordman, uno che corre polverizzando tempi e dislivelli. Così dal reparto ricerca e sviluppo dicono: “Se Giampaolo dice che ha freddo ai piedi, oppure dice che la termicità era buona, noi gli crediamo, perché sappiamo che ha vissuto la montagna senza i ritmi elevati di chi fa i record di velocità. Sappiamo che il suo utilizzo è vero, “normale”, proprio come quello di un potenziale cliente che cerca degli scarponi per andare in montagna.”

Il Phantom 6000 è un prodotto particolare, uno di quei compromessi delicati. Chi scala a 6000-7000 metri spesso compie salite tecnicamente impegnative, ha bisogno di uno scarpone più sensibile e preciso rispetto a quelli utilizzati sul tetto del mondo, a 8000 metri, dove l'impegno fisico e psicologico è più elevato rispetto alle difficoltà tecniche. Il compromesso tra precisione e termicità diventa quindi un equilibrio molto sottile. “Ci siamo accorti che il Phantom 6000 attuale era perfetto su tutti i terreni, ma volevamo migliorarlo ancora” dicono sempre dal laboratorio SCARPA®. “Siamo riusciti a mantenere le stesse qualità di leggerezza, comfort e calzata, aumentando la termicità.”
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Sarà Giampaolo a dirci se l'obiettivo è riuscito oppure no; lo sviluppo andrà poi avanti e questo nuovo gioiellino si aggiungerà alla collezione SCARPA® nell'estate del 2020.
“Più che spedizioni alpinistiche amo chiamarle viaggi. Tornando a casa da questi, più che i ricordi della montagna, porto a casa esperienze vissute. Conoscere persone nuove, sia i compagni di cordata (sempre nuovi), sia gli abitanti del luogo, mi arricchisce e mi dà linfa e voglia di ripartire per nuovi viaggi.”
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E allora, mentre attendiamo i risultati di questo test sul campo, non possiamo che augurarti, da parte di tutto il team SCARPA®, buon viaggio Giampi!​
 
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