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Andrea Simonini e Vuoto Cosmico: ultimo conto “da saldare”

Il climber veronese racconta lo studio e l’ascesa dell’ultima via aperta sul monte Cimo: una sfida studiata e sognata a lungo.

Le pareti del monte Cimo sono spettacolari, si sa. L’ottima roccia, a tratti verdoniana sulle placche e a canne perfette dove strapiomba, ha da molti anni regalato alla gente grandi vie. Ho la fortuna di abitare a Verona e di avere ripetuto tra le più dure vie di Brentino aprendone anche di nuove.
Vuoto Cosmico è l’ultima nata, è stata chiodata nel 2016 con Nicola Zorzi e tutto è nato da una sua semplice domanda di Nicola: “Andrein secondo te si passa da quel tetto lì?”


Da anni seguo un’etica abbastanza severa nel chiodare nuovi itinerari trapassatami dai grandi Rolando Larcher, Nicola Tondini, Nicola Sartori ecc, ovvero di aprire nuove vie senza far uso di artificiale. In poche parole si scala sempre in arrampicata libera e si usano i cliff solo per piazzare gli spit. Questo presenta un notevole ingaggio sia mentale che fisico ma a mio a avviso è un buon ideale per il futuro dell’arrampicata.
La via è allo Scoglio dei Ciclopi e parte su una canna strepitosa di 30 mt per poi passare su un strapiombo (dove c’è il tiro chiave) in leggero traverso che ti butta in fuori per 30 mt con un vuoto intorno pazzesco! Poi la via, per fortuna, segue una serie di placche non banali che ti permettono di raggiungere la cima senza grossi problemi, ultimo tiro ciliegina sulla torta di 7c richiede comunque nervi saldi!

Finita la via ho subito iniziato a pensare alla libera capendo bene che avrei avuto una bella rogna tra le mani!

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Nel 2016 Tommy (mio figlio) aveva un anno e non potevo mettermi in gioco su un progetto così grosso. Nel 2017 la via è rimasta bagnata per tutto l’anno. Nel inverno 2018/19 ho pensato di giocarmi tutte le carte che avevo a disposizione e dare tutto me stesso per questo progetto.
Nel frattempo costruisco una piccola paretina in mansarda a casa con Moonboard, travi e tutto quello che ci va dietro e inizio ad allenarmi seriamente seguendo alla lettera una scheda concessa dal grande Enrico (Cobra) Lovato.
Inizio poi a salire su Vuoto con vari compagni, da Rolando Larcher a Sergio Coltri a Valentino Farinola e poi con Giovanni Sottana... e inizio a realizzare che si può fare!
Ho dovuto cambiare tutto il mio stile di arrampicata per Vuoto, è una via non per niente congeniale a me anzi... non pensavo proprio di riuscire a salirla! E invece con un po’ di perseveranza, allenamento, pazienza e testardaggine è andata! Il giorno della RP sono su con Lorenzo Moretto (socio storico) ed è la classica giornata perfetta dove tutto fila liscio e la gravità non crea problemi!



“Vuoto Cosmico” era l’unico grosso conto in sospeso aperto che avevo, mi dava il tormento lasciarlo lì senza la RP, era un tarlo che continuava a mordicchiare dentro di me.
Ho deciso di giocarmi tutte le carte che avevo a disposizione seguendo un solo progetto è dando anima e corpo per risolverlo!
Una grande soddisfazione per un capitolo della mia vita verticale e senz’altro un’esperienza al limite del fattibile!


“Vuoto Cosmico” 180mt, 8b max.

ph: Giacomo Tonoli.

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