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L'UOMO DI FAMIGLIA. UN TUFFO NELLA VITA DEL CAMPIONE DI ARRAMPICATA MARTIN STRÁNÍK

Con una lista così lunga di riconoscimenti, è difficile immaginare che Martin si possa dedicare ad altro oltre all'atletica. Invece, oltre all'arrampicata e all'allenamento, lavora come meteorologo presso l'Istituto Idrometeorologico Ceco, dove si occupa della manutenzione delle stazioni climatologiche e del controllo dei dati. Ma al centro dell'universo di Martin ci sono sua moglie e i suoi due gemelli. E anche se i suoi figli sono troppo piccoli per arrampicare, lo accompagnano insieme alla moglie a quante più competizioni possibili. Martin condivide questi momenti di gioia su Instagram pubblicando foto della sua famiglia, sorridente e orgogliosa, oltre a foto con didascalie umoristiche dei suoi gemelli ornati dalle sue medaglie.
 
Nato il 3 agosto 1990 a Choceň, Repubblica Ceca, nella sua vita l'arrampicata e la famiglia sono sempre state interconnesse. Il padre di Martin, Jaroslav, era un arrampicatore appassionato che, nei primi anni '90, ha affrontato numerose salite di grado 8a sulle torri di arenaria ceche. Quando Martin aveva solo 5 anni, gli ha fatto conoscere l'arrampicata locale secondo una tradizione iniziata con suo fratello maggiore Štěpán. 
  
"Non mi sono innamorato subito dell'arrampicata", ricorda Martin. "Era più questione di seguire mio papà e fare quello che diceva."
 
Insieme al fratello, Martin ha accolto l'entusiasmo del padre e ha pian piano sviluppato un interesse personale nei confronti dell'arrampicata in mezzo alla natura. "Come la maggior parte dei padri - spiega - il mio era molto ambizioso, e voleva che io e mio fratello eccellessimo, così ci portava sempre su delle vie difficili, dove faticavo parecchio a raggiungere le prese, ma alla fine, con un po' di spinta, potevo godermi l'arrampicata e le splendide viste dalle torri di arenaria". 
 


Jaroslav era anche impegnato nella progettazione di una palestra di arrampicata a Choceň che, fino a ulteriori sviluppi, è stata la struttura più importante del paese e ha ospitato il Campionato europeo lead del 1996. All'interno, sulle pareti di 12 metri, la spinta atletica di Martin si innescava in un modo che l'esterno non consentiva. Osservando quest'energia, Jaroslav ha incoraggiato Martin, che allora aveva solo 7 anni, a partecipare al circuito delle competizioni giovanili ceche. Quest'esperienza ha dato una svolta al suo interesse nei confronti dell'arrampicata. Come egli ama ricordare, "gareggiare significava avere degli amici della mia età con cui arrampicare, era più un gioco che una gara". Questo stesso divertimento si è riversato nella cantina della sua casa d'infanzia, dove ha trascorso innumerevoli ore con il fratello e gli amici a sfidarsi su una piccola parete da boulder da 2x4 metri.
 
Mentre il gioco lasciava spazio alle prime ambizioni preadolescenziali, la competizione è diventata per Martin una valvola di sfogo per "dimostrare e confrontare i suoi punti di forza e le sue abilità con gli altri climber." Misurarsi è diventata una costante nella sua arrampicata e, con la guida di suo padre, l'ha portato a sviluppare un'etica del lavoro sodo. Come ci ha raccontato, "da bambino, mio padre mi ha insegnato molto sull'allenamento e mi ha fatto capire che devo allenarmi duramente per avere successo; e se vuoi migliorare, saltare l'allenamento non è un'opzione". 
 
All'età di 13 anni, quando Martin se n'è andato di casa per andare a frequentare un collegio a Brno, ha portato con sé questa etica. E anche se questa scelta era stata presa per migliorare la sua istruzione - con esito positivo visto che ha ricevuto il massimo dei voti - la vicinanza alle palestre di allenamento nazionali l'ha fatto entrare in contatto con atleti concentrati sull'allenamento e la competizione. Nei primi anni, Martin ha osservato gli altri atleti per migliorare i suoi metodi, come spiega, "prendendo le migliori tecniche da quelli intorno a me e applicandole alla mia routine". 
 
Tomáš Mrázek, due volte Campione del Mondo Lead, che è stato uno dei primi compagni di allenamento di Martin, in questi anni formativi ha rafforzato gli ideali del giovane atleta e la sua dedizione all'allenamento incentrato sull'arrampicata. Questa filosofia è stata dapprima applicata all'arrampicata su corda in palestra, per migliorare la resistenza e il movimento, e in seguito adattata all'allenamento allo spray wall dal momento in cui la forza nel bouldering è diventata fondamentale.
 
Progredire nell'arrampicata indoor, però, non era l'unico obiettivo di Martin. Trascorreva gran parte del suo tempo ad arrampicarsi all'aperto con suo fratello Štěpán, anch'egli arrampicatore agonista, e con gli amici che si era fatto lungo il cammino. Uno di questi era Adam Ondra, che ha incontrato in una gara nel 2001. I due sono diventati subito amici e Martin ha intrapreso diversi viaggi con la famiglia Ondra per arrampicare in alcuni fra i luoghi più ambiti d'Europa. Queste avventure hanno permesso ai due di far emergere reciprocamente la loro natura ambiziosa. "Eravamo sempre molto competitivi, ma la nostra attenzione non era incentrata sui gradi più duri, bensì sul numero di salite a vista e flash che potevamo chiudere dall'8a in su. In un viaggio in Francia, abbiamo salito circa 20 vie 8a - 8b+. Ma non ci limitavamo a sfidarci nell'arrampicata. Giocavamo anche a carte e facevamo sci di fondo nelle falesie". Questi svaghi hanno dato vita a un'amicizia duratura, che è proseguita quando i due hanno iniziato a gareggiare negli eventi nazionali IFSC.
 


Per Martin, entrare a far parte della squadra nazionale ceca di arrampicata lead nel 2004 è stata una progressione naturale dopo il suo successo nelle competizioni giovanili, e ha preso d'assalto il circuito: Nel primo anno, ha conquistato quattro podi di Coppa del Mondo Giovanile, tra cui tre secondi posti, coronati da un quarto posto nel lead ai Campionati Mondiali Giovanili di Edimburgo, in Scozia. Questo ha dato il via a un illustre percorso agonistico, che l'ha portato dall'arrampicata giovanile al circuito maschile. Tra il 2004 e il 2008 ha conquistato 20 podi nel Lead ed è arrivato 2° al Campionato del Mondo Boulder del 2007 ad Aviles (Spagna), la sua prima competizione maschile di boulder. Spiega che questa è stata una decisione dell'ultimo minuto: "Ero uno specialista di lead, ma ho deciso di partecipare anche al boulder semplicemente perché potevo. Quel giorno, ho arrampicato senza alcun tipo di pressione. E quando sono arrivato in finale, per quella che mi era sembrata la pura fortuna di aver incontrato dei problemi che si adattavano al mio stile, ho capito che ero allo stesso livello degli altri concorrenti e che potevo salire tranquillamente a mente rilassata". L'esperienza lo ha aiutato a riconoscere che la sua corporatura e il suo stile potente erano perfetti per il bouldering, spingendolo così a distogliere l'attenzione dal lead. 
 
Nel corso degli anni, Martin ha rifinito il suo stile divenendo, come ama descriversi, "un arrampicatore guidato dalla forza, che eccelle nei movimenti dinamici e cruciali tra piccole prese". Queste caratteristiche lo hanno aiutato a continuare a eccellere al di fuori delle gare. Nel 2007, ha chiuso il suo primo 8c+ con la salita di Dikobraz a Višňové, in Slovacchia. Attorno ai 25 anni, ha scalato diversi boulder di 8C, a partire da Practice of the Wild a Magic Wood (Svizzera) nel 2014. Ha proseguito nel 2015 con The Story of 2 Worlds a Cresciano, in Svizzera. Il noto problema è diventato una lezione di perseveranza e persistenza, poiché ha risolto la sequenza chiave di 8b il primo giorno, ma ha faticato a connetterla con gli altri sei movimenti fino al quinto e ultimo giorno. Il risultato ottenuto, oltre ad aggiungere il suo nome alla lista di chi è riuscito a completare la celebre via, l'ha premiato conferendogli la virtù della pazienza. Come spiega, "questo è stato il primo boulder sul quale mi sono veramente impegnato per più di uno o due giorni". 
 
Così come Martin ha dovuto imparare a indirizzare il suo stile potente nel bouldering e acquisire l'abilità della pazienza, ha anche dovuto riconoscere l'importanza di scegliere le vie che meglio si adattano al suo stile. Ha imparato questa lezione in un momento di illuminazione, nel 2013, dopo aver affrontato Memento (8B+) a Silvretta, in Austria. "Non avevo ancora salito molte vie di 8B+. Ma dopo aver lavorato sui singoli movimenti, ho completato la via al sesto tentativo e mi sono reso conto che posso salire boulder difficili se trovo quelli che si adattano bene al mio stile."
 
Mentre cercava di progredire e spingersi oltre i suoi limiti, Martin si è sempre focalizzato su salite che gli prendevano poco tempo. E la cosa è ancor più importante ora che la sua agenda è sempre più piena. Perché, a prescindere dall'importanza che rivestono per lui l'arrampicata e il lavoro, la famiglia viene prima di tutto: il tempo trascorso con sua moglie e i suoi figli a giocare in casa, a viaggiare insieme e a fare visita alle rispettive famiglie. Per questo non c'è da sorprendersi se molti dei suoi recenti successi sono avvenuti a livello locale, con suo fratello. "Cerco sempre di arrivare a casa in tempo per giocare con i miei figli nel pomeriggio e rimboccargli le coperte ogni sera", afferma Martin dopo una sessione di allenamento, quindi si scusa educatamente perché vuole tornare a casa dalla sua famiglia.

Credits: Tristan Hobson
Photo Credits: Jakub Frič, Jan Virt, Lukáš Bíba, Lukáš Černý, Vladek Zumr.
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