La regola, quella chiara, è una sola: isolarsi. Il motivo è molto semplice: il Coronavirus si trasmette con contatto diretto. E dunque il mantra #iorestoacasa è regola di vita essenziale per fermare la pandemia in corso. Mentre i decreti governativi si succedono, uno dopo l’altro anche gli sportivi hanno trovato la loro personale ricetta per adeguarsi. Allenarsi sì, ma senza vedere nessuno. Ognuno di loro ha scelto una vita: c’è chi è più ortodosso, come Elisa Desco che ha deciso di rinchiudersi in sette metri quadrati, in una stanzina della propria casa, e chi, come Matteo Eydallin, si è concesso qualche corsa in Francia prima di fermarsi. In mezzo, ci sono anche quelli che si inventano degli attrezzi nuovi, come nel caso della bici a rulli di Daniel Jung. Ecco le loro esperienze.
![](https://external-cdn.storeden.com/gallery/5e7a1f5500f22015f1c36386)
Partiamo da Matteo. Nei giorni in cui sono esplosi i divieti era in Francia, a casa della fidanzata veterinaria, in un paesino da poco più di cinquecento anime (Mountmaur, vicino a Gap, in Provenza). “Ero qui all’inizio dell’epidemia, mi son fermato per rispettare i decreti che impedivano i movimenti tra Francia e Italia”, spiega. “All’inizio sono riuscito ad allenarmi tutti i giorni, normalmente. Ero fortunato: aprivo la porta di casa, attraverso una strada dove non passava mai nessuno e imboccavo il sentiero. Ma adesso sono fermo in casa pure io, non è concesso uscire”. Quella del campione di skialp è peraltro una posizione da vero privilegiato. In casa ha infatti una piccola palestra di boulder, un vero toccasana per chi ama la scalata. E in ogni caso, l’isolamento non gli dispiace. E lui lo conferma, da atleta naif quale è. “Ho anche tanti lavori da fare, dal giardinaggio alla cura degli animali”.
Diametralmente opposta la scelta di Elisa Desco. La super mamma skyrunner di Bormio ha due figlie e ha deciso per l’isolamento totale in casa. “Una scelta fatta per rispettare la nostra famiglia e i nostri cari”, dice lei. Non ha infatti la fortuna di potersi muovere senza vedere nessuno, non è isolata tra i monti. Ecco che quindi ha dovuto cambiare la propria routine domestica. “Abbiamo riordinato una stanza spostando un divano e un lettino, ricavando poco meno di dieci metri quadri. Ci abbiamo infilato dentro il tapis roulant e piccoli attrezzi da palestra. Abbiamo deciso di non uscire di casa per rispettare il decreto e tutelare noi e la nostra famiglia: questo era l’unico modo per tenerci allenati e pronti a ricominciare la stagione”. Peraltro, l’occasione è perfetta anche per fare dei lavori di potenziamento che durante l’anno si dimenticano. Come gli esercizi di core stability, le leg extension. “Ma in casa si possono fare anche skip, corsa calciata e squat”, dice Elisa. “Certo, non è come correre in montagna. Speriamo che l’emergenza passi presto, mai come in questo periodo sento l’esigenza di uscire a correre all’aria aperta”.
Tra le scelte interessanti per mantenersi in forma c’è infine quella di Daniel Jung. L’atleta di trail running del team SCARPA® vive a Naturno in Val Venosta con la fidanzata. Ha un giardino di fronte casa che gli permette di allenarsi con i classici esercizi di ginnastica e stretching, ma anche con sessioni di pilates. Per il potenziamento, si è organizzato con esercizi di salti sul posto e in lunghezza. Ma la sua vocazione ultrarunner gli ha anche fatto installare dei rulli per bicicletta. “Non sono quelli fissi, altrimenti mi annoierei”, dice lui. “Preferisco questa particolare forma di allenamento in cui la bici non è bloccata. Così devo rimanere concentrato per non cadere e per mantenere l’equilibrio. È più faticoso, non basta solo pedalare, ma mi diverto di più. Per me è davvero difficile restare fermo. Speriamo che questa emergenza passi davvero in fretta”.