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Davide Grazielli

Ultrarunning, musica, una cintura della Western States e il vero slang dell'ultrarunner. Ecco a voi Davide Grazielli

Fate una spremuta di chilometri, polvere, cocciutaggine e attitudine punk hardcore. Mescolate per bene, aggiungete con calma risultati di rispetto nelle più importanti gare della scena ultra, una strana passione per il Genoa FC, quella contagiosa per la corsa e un sacco di aneddoti.
Ecco Davide Grazielli. Dobbiamo sul serio presentarvelo?
No dai, non ci assumiamo questa responsabilità, lo lasciamo fare a lui.

 

credits: Daniele Nicoli

Prima cosa che vogliamo sapere è. Quanti km hai macinato nella tua vita di corsa?
quanti circa all’anno?

Mmmmh, all'anno siamo oltre i cinquemila, nella vita non saprei.

Utilizzi un orologio gps per tenere traccia e quantificare i tuoi allenamenti?
Nah, mai avuto un gps, finirei con il dimenticarmi di caricarlo, o di metterlo. Però tartasso sempre i miei compagni di corsa per sapere “quanto abbiamo fatto”.

Chiedere il tuo palmares sarebbe noioso. Vogliamo sapere, più che i “tuoi migliori risultati” come si trova la motivazione per correre così tanto
Per me non è mai stato un problema di motivazione, non ho mai pensato di una corsa che fosse un “allenamento”. E' sempre un piacere ed un privilegio poter mettere le scarpe ed andare a correre: che sia su un sentiero, su una strada, in una pista o anche sul treadmill.
Devo motivarmi per lavorare, non per andare a correre!

Quale è la gara che ti affascina più di tutte le altre? Perché?
La Western States Endurance Run. Perché ha tutto quello vorrei avere da una gara: distanza, percorso, paesaggi, persone... profuma di tradizione, e a me piacciono le cose vecchie e polverose.

Badwater o Spartathlon?
Spartathlon. Perché Badwater è bella, dura, estrema... ma non avrà mai il fascino di Sparta. Sparta è definitiva: è il posto dove tutti vanno a misurarsi e non la finisci mai per caso o solo perché tieni duro e basta. Devi essere un runner completo e avere la testa d'acciaio. O non averla proprio come il mio amico Darta...

È più bello correre o fare da pacer in un ultra?
Sono diversi, ma entrambi emozionanti, due facce della stessa medaglia. A volte aiutare un amico a raggiungere un risultato è bello come raggiungerlo te stesso.

Preferisci affrontare una notte di corsa dopo essere partito di giorno, o partire la notte e finire di correre durante il giorno?
Mi piace arrivare con il bar ancora aperto per poter festeggiare. Scherzi a parte, non ho preferenze, gli organizzatori sanno meglio di me quando e come farci partire.

credits: Daniele Nicoli

So che per parecchio tempo hai vissuto periodi di ottima forma senza far gare. Competere non ti interessava troppo? Quali altre motivazioni trovavi nel correre lunghe distanze senza competere?
Non sono un maniaco delle gare, nel senso che ne faccio solo tre/quattro l'anno, e di queste una o massimo due sono A races. Non riesco a trovare gli stimoli per gareggiare ogni weekend e poi sono vecchio, ho bisogno di tempo per recuperare. Le mie gare devo sognarle, aspettarle, prepararle, per poi viverle al meglio. Se ne facessi troppe, le svilirei. Cosa ci vuoi fare, sono un romantico. E poi punto a ritrovarmi sulla linea di partenza di una cento miglia anche tra 30 anni...

Scegli 5 persone come pacer per un’eventuale partecipazione alla Hardrock 100?
Bellissima questa. Quelli che ho avuto sino ad ora (Chris, Carey ed Andrew) sono stati fantastici, quindi non è facile seguire le loro orme. La prima è ovvia, MC (Maria Carla ndr) ci vuole perché è quella che mi conosce meglio di tutti: oramai le basta uno sguardo per sapere cosa dire o fare. Mettiamoci Hal Koerner, perché uno che ha baciato la roccia per primo (e ha due cougar in cantina) qualche buon consiglio da darmi ce l'ha sicuro. Poi un giornalista e runner che mi appassiona come Mario Fraioli potrebbe essere un ottima scelta per passare le lunghe ore notturne. Il Cinghiale lo porto perché ne abbiamo passate troppe insieme. E poi Janpo perchè così vede una volta le San Juan Mountains e le Rockies e la smette di parlare sempre e solo delle goulottes del Bianco.

credits: Daniele Nicoli

Sappiamo che te la cavi bene anche con la penna in mano. Oltre al tuo blog, scrivi anche per Spirito Trail, la prima rivista in Italia dedicata al Trail Running. Quando è che di solito prendi tempo per scrivere?
“Te la cavi bene” è un po'esagerato. Sostituiamo con “non hai pudore”, è più reale.
Comunque sia, ho due momenti topici per la scrittura: in aereo o la sera in albergo quando sono in giro per lavoro. Ma l'ispirazione mi viene sempre e solo correndo...

Bevanda preferita in gara.
Coca Cola. Anzi, per fare il dandy dico Ginger Ale.

Meglio una zuppa calda nella notte del Bianco o una Coca Cola fredda nei canyon della Western States?
Coca ghiacciata nei canyons. Il brodo del Bianco non mi piace, meglio il minestrone di verdure che le signore del paese mi hanno rifilato al miglio novantasei nei Pirenei: hanno insistito così tanto che alla fine mi sono seduto e me ne sono fatto due piatti. Tutto era fantastico, il sapore, il tramonto, l'idea che stavo per arrivare. Pure le vecchine erano bellissime con i loro grembiuli di tela ed il sorriso sornione.

Quale è l’aspetto che più ti affascina delle gare negli USA?
Che la gente è tranquilla. Nessuno si lamenta, sono tutti contenti, sorridono, si parlano e se arrivano bene, se arrivano primi meglio, se non arrivano pazienza ci sarà una prossima volta.
E che puoi partire per fare cento miglia con una borraccia e due gel in tasca.

Come si avvicina un giovane genovese con forti tendenze punk, all’ultramaratona?
Ci si avvicina perchè ha un amico del giro punk che corre i trail (tutti in piedi per il Presidente). Poi conosce degli altri malati come il Sensei e il Doc e la frittata è fatta.

L’ultramaratona è uno sport per punk?
I Bad Brains dicevano “How Low Can a Punk Get”. Diciamo che in un un ultra è una capacità che viene utile. 
Non credo sia diffusissimo come binomio, ma qualche esempio di punk/hardcore runner c'è: il chitarrista dei Chumbawamba fa gare di fell running ed ha pure corso la Lakeland 100, ma senza andare tanto distante anche Giulio Repetto della Greenrecords ora corre. Ah, si, ci saresti anche tu...



(I Bad Brains, 1979)

È vero che sei tifoso del Genoa? Ma ti vai a vedere anche le partite allo stadio?
Verissimo. Come lo è mio papà e come lo era mio nonno.
Ora ci vado meno, perché il calcio di oggi è cambiato, e con lui anche la gente,  ma quando vedo quei colori e sento la Gradinata che canta, le emozioni sono sempre le stesse.

Come riesce la tua donna a convivere col fatto che le tue ferie spesso corrispondono con trasferte per andare alle gare?
Dovresti chiederlo a lei. Se vuoi ti do una risposta ipocrita e ti dico che è sempre felicissima di stare in mezzo a gente che parla sempre e solo di corsa o al massimo di alimentazione.
Però visto che anche lei corre, ha fatto ultra e sa cosa vuol dire mettersi in gioco, mi supporta sempre. E non ha mai usato contro di me le idiozie che dico quando dopo venti ore di corsa non arriva più sangue al cervello. Almeno, per adesso. 

credits: Daniele Nicoli


L’ultrarunning è uno sport per super atleti o per malati di mente?
Direi nessuno dei due. E’ uno sport come un altro: ci trovi dei superatleti, dei malati di mente, persone simpatiche, altre meno. E’ uno spaccato della società, niente più niente meno.

Dicono che all’UTMB l’ultima volta hai bastonato anche Ivi Molin e Joe Grant? È vero? Vuoi dirgli qualcosa?
Beh fare fuori Joe è stato semplice, gli ho messo un lassativo nella birra alla serata di Like The Wind il giovedì. Con Ivano è stato più complicato, ho dovuto fargli legare le stringhe delle Proton dalla mia crew mentre mangiava la minestrina a Vallorcine altrimenti mi dava un ora come alla LUT: invece ho guadagnato quei cinque minuti che mi sono portato beffardamente all'arrivo. Ma io l'avevo avvertito di non mangiare la minestrina!

(Abbiamo appena comunicato al nostro Ivi Molin la verità dei fatti)



Prima di salutarci vogliamo una selezione di musica da ascoltare col volume al massimo, dal giradischi della nonna.
 

Eccole:

1             Gorilla Biscuits – Start Today



2             Paolo Conte – Genova per noi
3             Bad Brains – Banned in DC



4             Asian Dub Foundation – Fortress Europe
5             Quicksand - Omission
6             John Coltrane – My Favourite Things
7             Unbroken – Fall on Proverb



8             Jawbox - Spoiler
9             RKL – Scab On My Brain



10           Oasis – Where Did It All Go Wrong

Se vuoi ascoltare la playlist completa, sconsigliata a chi ascolta musica pop, clicca qui! https://goo.gl/1vxqPd 

 

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