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Durante le due giornate che hanno portato alla realizzazione di questa splendida via Enrico Bonino e Giulia Venturelli hanno dovuto dar fondo a tutte le loro abilità ed esperienze per riuscire a vincere la parete. Questa via richiede ottima dimestichezza nel dry tooling e nel saper piazzare le protezioni per evitare spiacevoli voli.
Gli otto tiri che compongono la via presentano numerosi passaggi in diedro, cenge e strapiombi dove i due si sono protetti grazie a copperhead rurp e micro lamette, oltre ovviamente a friend e chiodi da ghiaccio.
Questo itinerario, spettacolare, selettivo e con un solo tiro in artificiale ha tutte le carte in regola per diventare una grande classica nell’arrampicata di questo genere.
Eccola nelle parole di Enrico
"Aperta con la fortissima Giulia Venturelli, ricercando un itinerario logico, difficile, in chiave di misto moderno, dove entrambi abbiamo dovuto metterci in gioco fino in fondo per spingere al massimo la libera, e per trovare soluzioni a tratti apparentemente insormontabili. E' stato bellissimo lo spirito di squadra e l'entusiasmo durante la salita, sempre avvenuta a tiri alterni e dove ognuno metteva a disposizione le sue competenze ed esperienze per la cordata. La ciliegina sulla torta è stato scoprire delle goulottes più fornite ed estetiche del previsto nella parte alta della parete. Un susseguirsi di diedri ghiacciati incassati e nascosti."
foto credits @planetmountain.com