Ha vinto la 100 miglia della Patagonia Run, una sfida difficilissima, considerata una gara top a livello mondiale. Per riuscirci, ha dovuto combattere con Pau Capell, leggenda spagnola del trail running, per oltre 19 ore, riuscendo sul traguardo a scappare avanti per una decina di minuti (tempo finale: 19 ore, 25 minuti e 29 secondi) dopo che nella prima parte della gara era in ritardo di almeno venti minuti.
Questo risultato è giunto dopo un gran 2022, con ottimi piazzamenti nelle gare iconiche del trail running, a partire dall’ottava posizione alla Lavaredo Ultra Trail, senza dimenticare il 19mo posto alla CCC dell’Utmb o il secondo posto nella corta in Val D’Aran organizzata da Utmb.
C’è quindi molta attesa per la sua prestazione alla Lut, non parte da favorito ma potrebbe togliersi delle belle soddisfazioni. “L’anno scorso sono arrivato ottavo”, racconta Pereyra. “Un buon risultato, ma sono tornato a casa con l’amaro in bocca. Quando mancavano una sessantina di chilometri al traguardo infatti ho commesso un errore, mi sono perso sul tracciato e a forza di girare mi son trovato in tredicesima o quattordicesima posizione, avevo perso circa venti minuti. Un momento brutto, volevo quasi ritirarmi. Poi ho cercato di dare il massimo per recuperare qualche posizione e ho corso a tutta, pagando negli ultimi dieci chilometri lo sforzo”. Di certo, non commetterà gli stessi errori anche quest’anno. “Sarà importante per me ambientarmi, in Argentina in questo periodo è freddo. Non vedo l’ora di conoscere anche gli atleti del team SCARPA. La stagione sarà lunga, vorrei arrivare fino all’Utmb in forma. Ma adesso sono concentrato sulla Lut."
Per sfide di questo genere servono delle calzature che danno sicurezza, capaci di ammortizzare nei momenti di massimo stress per il piede e di essere reattive quando invece si tratta di correre nei falsipiani. Pereyra ha scelto SPIN PLANET, modello di SCARPA che oltre ad essere affidabile e duraturo introduce un nuovo concept sostenibile. “Sarà un’avventura meravigliosa - aggiunge l’atleta argentino - non vedo l’ora di affrontare di nuovo la Lut”.
SERGIO E LA SUA STORIA PERSONALE
Pereyra è un atleta che quando si pone un obiettivo lo sa raggiungere. La corsa è nel suo dna e per diventare professionista e potersi dedicare a tempo pieno al trail running ha dovuto fare molti sacrifici. Correva fin da piccolo, quando badava agli animali della sua famiglia sulle colline della Costa del Malleo, a sud di Neuquén, in Argentina. A 12 anni aveva già iniziato a lavorare: prima in un'officina dove puliva motori, poi nella manutenzione di parchi e case. Quindi la sua famiglia si è trasferita a Junín de los Andes: durante il Liceo un insegnante di educazione fisica ha scoperto le sue doti di runner, inizialmente su strada. Di giorno lavorava in un cantiere edile, di sera si allenava. Su Facebook c’è ancora un video in cui lui spingeva una carriola. “Ecco, mi miglioro nella corsa anche così”, diceva sul social network. Da allora si è specializzato nella carpenteria in alluminio e nelle costruzioni a secco, il suo obiettivo è creare una piccola impresa famigliare.
I NUMERI DELLA LUT 2023
Adesso però è concentrato sulla Lut. Un evento totale, uno dei più importanti della stagione del trail running. Cinque percorsi, cinque giornate di gara: dal 21 al 25 giugno a Cortina d’Ampezzo (Belluno) si terrà la 16ª edizione, che permetterà ai partecipanti di vivere un’esperienza unica sui sentieri delle Dolomiti Patrimonio dell’Umanità Unesco, al cospetto delle vette più iconiche come le Tre Cime di Lavaredo, il Cristallo, le Tofane, il Sorapis e la Croda da Lago. Come per gli anni passati, anche l’edizione 2023 ha fatto registrare il tutto esaurito: arrivano da 89 nazioni i 5.700 trail runner, sorteggiati tra le 12.500 richieste di iscrizione pervenute da 105 paesi. Il programma di questa edizione si apre con una novità: la Lavaredo 10K by night. Le altre quattro distanze sono dominate dalla gara regina, la Lavaredo 120K (5.800 metri di dislivello), seguono Lavaredo 80K (4.600 metri di dislivello), Lavaredo 50K (2.600 metri di dislivello) e Lavaredo 20K (1.000 metri di dislivello).