Classe 1974 Matteo corre sin da bambino, cimentandosi nelle campestri giovanili e nelle prime gare di mezzo fondo. Nel 1998 ha provato la maratona chiudendola con 2h21’. Sempre in cerca di misurarsi in nuove esperienze, Matteo è passato alla disciplina del Duathlon dove ha vinto 3 titoli Italiani e 1 Europeo. Non ancora sodisfatto, ha iniziato con la sua carriera di trailer, prima esperienza la Ecomaratona del Ventasso, portata a casa per sei volte e da qui un’esperienza mondale con un 12° posto assoluto nel 2013.
Matteo, si dice che sei un atleta completo su tutti i fronti. È così? Che tipo di runner sei?
Ciao a tutti! Diciamo che il mio passato sportivo mi ha lasciato una buona base di velocità e quando trovo percorsi corribili sicuramente mi trovo più a mio agio. Nelle ultime stagioni sono migliorato anche in discesa così da essere più completo. Ho ancora qualche problema con gare che mi impegnano per più giorni, ma ci sto lavorando.
Cosa significa per te correre?
Correre, andare in bici, fare sci alpinismo, sono sport che mi divertono e che mi rilassano nel post lavoro. Lo sport è sempre un mio compagno di viaggio e ora che ho trovato un buon equilibrio tra agonismo e divertimento, sto proprio bene e faccio fatica a "non farlo".
Come ti sei avvicinato al Trail Running, cosa ti ha fatto innamorare di questa disciplina?
Ho praticato per tanti anni atletica, dalla pista alla strada. Sono passato poi alle multidiscipline togliendomi molte soddisfazioni. Poi ho cominciato a correre per sentieri e così mi sono appassionato a questa disciplina che mi ha poi portato anche allo sci alpinismo. In questo sport non penso a ritmi, ripetute, allenamenti intensi, ma solo a stare in mezzo alla natura e fare km.
Negli anni sicuramente hai notato un’evoluzione anche nel trail. C’è qualcosa che non ti piace o che vorresti cambiare?
Sicuramente negli ultimi anni le persone che praticano trail/sci alpinismo sono aumentate tantissimo. Secondo me il trail è una sfida con sé stessi, non con un cronometro e le persone riescono a divertirsi di più. Quello che però non mi piace è la mancanza di rispetto dei sentieri, in allenamento e in gara (vedi cartacce in giro ovunque). La gente dovrebbe imparare a riportare a casa quello che ha portato con sé.
Tu ami la distanza, cosa ti attrae di questa fatica?
La fatica mi piace molto, ormai ho corso tutte le distanze e ho trovato solo uno scoglio: il Tor de Geants! Ho provato ben due volte senza portarlo a termine, ma dove fallisco trovo stimolo e motivazione per riprovare, così piano piano sono riuscito ad arrivare a correre certe distanze.
Cosa consigli a chi vuole allungare la distanza?
Consiglio sicuramente di ascoltare l'esperienza di altri ultra runner, questa è già una buona base di partenza, poi di cominciare per gradi, piano piano negli anni si arriva al traguardo.
Nel tempo come è cambiato il tuo modo di allenarti?
Negli anni mi sono staccato da ripetute e tempi, ho cominciato a macinare km e dislivello per poi arrivare a lavorare dove mi accorgevo di essere in difficoltà. Sono sempre stato molto esile quindi i miei allenamenti si concentrano su lavori di forza sia in salita che in discesa per provare a migliorare i punti critici della mia corsa.
Quali scarpe hai scelto per correre in questa stagione?
In questo inizio di stagione ho usato le SPIN, correndo dei trail da 20/30 km. Ora che la distanza comincia ad aumentare uso le NEUTRON perché mi danno molta sicurezza in discesa e un’ottima protezione.
Per la prima volta correrai alla Due Rocche. Hai già visto il tracciato?
Sì, quest'anno grazie anche alla collaborazione con SCARPA, ho deciso di correre la DUE ROCCHE: sicuramente una distanza già impegnativa per un inizio di stagione e visto il dislivello e lo sviluppo della 48 km sarà sicuramente una gara da correre con un susseguirsi di salite non esagerate che rendono però molto nervoso questo percorso. Spero dunque di essere in giornata per la performance ed il divertimento!
Grazie, in bocca al lupo Matteo!!!