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IL BERNINA SPEED DI PHILIPP BRUGGER

Perché hai deciso di provare il record di velocità proprio di questa salita?
La Biancograt è una delle creste più belle ed estetiche dell'arco alpino, ed il Bernina è l'unico 4000 delle Alpi centrali. Per fare una salità in velocità su questa montagna devi essere un buon corridore, perché ci sono 10km di piano all'inizio, ma anche un bravo alpinista perché la cresta è tecnica e parecchio esposta.

Avevi già fatto un record di velocità sulla Biancograt. Perché hai voluto ripeterti? Qualcuno aveva battuto il tuo record oppure volevi essere più veloce di te stesso?
Nel 2016 ci avevo messo 3h58min, ma non mi sentivo soddisfatto di questo tempo. Sapevo che era possibile essere molto più veloci. A causa del Covid e dell'assenza di gare, ho pensato che era giunto il momento di riprovarci.

Pensi che proverai un'altra volta ad essere ancora più veloce?
Le condizioni non erano proprio perfette (neve bagnata sotto i 3800mt e un po' di neve fresca sopra), però sono contento del tempo che ho fatto. Ho migliorato di molto la mia prestazione del 2016. Penso che i record siano fatti per essere battuti, se qualcuno sarà più veloce di me ci sta! Però è importante che tutti adottino lo stesso stile di salita.

Qualcuno potrebbe pensare che salivi di là per la prima volta, altri magari pensano che la Biancograt faccia parte della tua routine di allenamento. Dove sta la verità? Quante volte hai salito questa cresta?
Penso di aver salito in totale la Biancograt 8 volte nel corso degli anni. Una volta l'ho anche sciata ed un'altra volta l'ho percorsa in discesa. Quindi devo dire che la conosco piuttosto bene.


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Qual è il miglior allenamento per questo tipo di salite tecniche in velocità? Come riesci a gestire le energie per non stancarti ma allo stesso tempo per dare il 100%?
Per effettuare queste salite serve un buon mix di allenamento di corsa e di alpinismo classico. Bisogna riuscire ad essere veloci, ma allo stesso tempo sicuri sui terreni facili ma esposti. Non ho fatto nessun tipo di allenamento particolare, ho scalato la cresta (in compagnia di un fotografo) qualche giorno prima, per acclimatarmi e per vedere le condizioni.

Quando comincio questo tipo di salite molto lunghe e tecniche, cerco di essere veloce ma ben lontano da quello che per me è "full gas"!

​​​​​​​Philipp, fai anche gare di corsa in montagna? Quali sono le differenze tra una competizione ed un record di questo tipo? Quali sensazioni hai in queste due situazioni, così simili ma così diverse?
Durante una gara vuoi solamente essere il più veloce possibile, l'aspetto tecnico non è così importante. Il record sulla Biancograt invece è tutta un'altra storia. L'ambiente è più severo, devi stare molto attento, sia sulla cresta sia sul ghiacciaio.. Bisogna anche pensare al tempismo giusto: le condizioni devono essere buone, ma è meglio non incontrare troppe cordate, altrimenti si perde comunque un po' di tempo per superarle.

Un aspetto forse meno considerato di queste salite è quello della discesa. Come la affronti? Cerchi di essere veloce anche lì?
Sono sceso dalla via normale, per la Spalla, la Fortezza e Morteratsch (6h04min in totale). Quando ho cominciato a scendere mi sentivo molto bene, ma appena mi son trovato a dover salire al Bellavista, tutto è cambiato completamente. Era molto caldo, anche se c'era la traccia si sfondava nella neve. Ho cercato di andare veloce, ma credo di aver perso circa mezzora. Sarebbe stato ben diverso se la neve fosse stata dura e ghiacciata.

Se Philipp si è sentito soddisfatto del suo record sulla Biancograt, non si può dire che si sia stancato di correre su e giù per creste rocciose e ghiacciate, quelle linee tridimensionali che separano la terra dal cielo, così estetiche e così accattivanti per chi guarda le cime dal fondovalle. Neanche un mese dopo infatti, cambia lo scenario, ma non le regole del gioco: Il nostro atleta parte da Solda, nel fondovalle, e sale la cresta Hintergrat all'Ortles (3905mt, la vetta più alta del Trentino-Alto Adige, il grande 4000 mancato delle Alpi Orientali) in 1h48min.

Come ci ha detto Philipp, salire una montagna più velocemente possibile non è uno scherzo ed il contesto è decisamente più serio rispetto a quello di una gara organizzata. Eppure correre rimane un gioco divertente, una piccola inutile sfida personale senza podio né premio. Le montagne sono là fuori, aspettano sia chi si muove veloce con le scarpe e l'orologio al polso, sia chi cammina con gli scarponi robusti e studia dove fissare il cavalletto della macchina fotografica. Ognuno avrà di che stupirsi e darà un senso personale a quelle quattro rocce, in apparenza inanimate, che avvicinano il cielo al nostro respiro.

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