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Robert Antonioli vince la Coppa del Mondo 2019. Grazie al secondo posto nella vertical race di Madonna di Campiglio si è assicurato il primato della classifica generale nello sci alpinismo maschile con una gara di anticipo. Per l’atleta SCARPA® del Centro Sportivo Esercito è la seconda Sfera di Cristallo, dopo quella conquistata nel 2017. La stagione del nostro atleta è stata ricca di successi: Robert è anche Campione del Mondo in carica, grazie al successo ottenuto ai Mondiali di Villars, in Svizzera, disputati nel mese di marzo.
Una stagione trionfale Robert, quale è stato il momento più bello? E quello più difficile?
Si è stata una stagione trionfale, uno dei momenti più belli è stato sicuramente la settimana di mondiale a Villars: il momento di massimo picco della mia forma fisica e mentale. Sia la gara individuale che la staffetta sono state vittorie esaltanti. Il momento più difficile per me viene quando la stagione volge verso la primavera e nei prati spuntano i fiori: mantenere la concentrazione è difficile anche per il fatto che non puoi ancora salire in quota per ricercare l’inverno, diventa troppo stancante per il fisico. Bisogna stare in basso a cercare la neve per non intaccare la performance in vista della Coppa del Mondo.
La tua seconda Sfera di Cristallo. Era il tuo obiettivo di inizio stagione, anche alla luce di come si era conclusa la scorsa? Cosa si prova ad alzare nuovamente la Coppa?
Sicuramente dopo i mondiali l’obiettivo era quello di rialzare al cielo la Sfera di Cristallo. Ricordando come mi ero comportato l'anno scorso, con pochi allenamenti sulle gambe, in questa stagione sapevo di poter alzare l’asticella, infatti è andata al meglio. Riuscire ad alzare al cielo la Sfera di Cristallo generale e individuale è sempre emozionante, un’emozione che vorrei provare ancora! Fin che si riesce ci proviamo!
Come si è comportato il tuo Alien 3.0 durante la stagione? Sei soddisfatto del supporto che l’azienda ti ha dato anche durante questa annata?
Lo scarpone Alien 3.0 è stato il mio compagno d’avventura anche per questa stagione ed ho avuto la possibilità di provare anche diverse nuove soluzioni tecniche che si sono rilevate molto vantaggiose rispetto alle precedenti.
Alien 3.0 è diventato un super scarpone per tirare delle belle linee in discesa, per essere sicuri di avere ai piedi uno scarpone che dà sicurezza, che ti rende più libero nel forzare le discese. Il team SCARPA® mi ha seguito durante tutta la stagione di gara e mi ha dato tutto il supporto necessario. Qualche revisione all’attrezzatura va fatta durante la stagione e sono stati super nel loro lavoro.
Quali sono i valori che condividi con SCARPA®?
Lo slogan di SCARPA® "Nessun luogo è lontano" sicuramente è uno dei valori che condivido. Avere ai piedi un qualcosa di confortevole e leggero rende tutto più facile.
Quali sono i tuoi obiettivi verso la conclusione di una stagione già così ricca di soddisfazioni? La testa è già al Trofeo Mezzalama?
Prossimo obiettivo Trofeo Mezzalama, questa gara manca al mio Palmarès: ho ottenuto un paio di podi ma non sono mai riuscito a scrivere il mio nome nell’albo dei vincitori, nonostante sia una competizione che rispecchia a pieno le mie caratteristiche di scialpinista. Dopo questo, per me inizia la stagione di sciate alla ricerca del benessere con qualche ravanata di misto, ovvero sciare per sé stessi e non per gareggiare.
Facciamo ora un discorso più generico sullo Scialpinismo. Come valuti l’impatto di questo sport nel mondo degli sport invernali? Che prospettive ha questo sport secondo te?
Lo sci alpinismo ha un ruolo fondamentale tra le discipline sulla neve. Il numero degli appassionati che si affacciano al nostro sport continua ad aumentare. Spero che l’interesse e l’avvicinamento di questo sport alle olimpiadi porti una crescita dello sport, sia tra gli appassionati che tra gli atleti.
Cosa pensi rispetto alla possibilità che lo scialpinismo diventi uno sport olimpico?
Secondo me lo scialpinismo è uno sport che merita il palcoscenico olimpico: questi atleti meritano le Olimpiadi. Di sicuro per me sarebbe un grande traguardo. Speriamo di riuscire ad arrivarci, si aprirebbero più prospettive di lavoro anche per i giovani che vedrebbero in questo sport anche una fonte di sostentamento.
Come interpreta la montagna uno scialpinista?
Lo scialpinista interpreta la montagna come qualsiasi altro frequentatore che ha a cuore l’ambiente che lo circonda: dove passa non lascia segno del suo passaggio, ha uno spirito green e di sicuro porta rispetto per i luoghi che frequenta. Ho una certa malinconia d'estate quando noto l’arretramento dei ghiacciai, e spero sempre in stagioni invernali cariche di precipitazioni abbondanti.
Dal punto di vista mentale è più faticosa la salita o la discesa? E dal punto di vista fisico?
Salita e discesa sono il nostro pane quotidiano. Bisogna allenarle entrambe per essere al top in qualsiasi situazione. Fisicamente (muscolarmente) sono entrambe delle brutte bestie per il corpo: non si ha mai un attimo di calma e di recupero. A livello mentale per me le salite sono le più impegnative, infatti in gara mi ripeto sempre "Signore dammi una mano ad arrivare in cima e poi ci penso io". Ad alto livello, sia in salita che in discesa la concentrazione è massima: se perdi concentrazione in salita perdi la brillantezza nel passo, se la perdi in discesa, rischi di farti veramente male.
Quali sono le tue montagne preferite?
Le mie montagne preferite sono quelle del Gruppo Ortles Cevedale. Le montagne di casa.
Che tipo di preparazione richiede una stagione agonistica di Scialpinismo?
La preparazione di uno scialpinista è molto varia, fin che riesco scio, lo scorso anno ho riposto gli sci il 19 giugno. Si inizia quindi con la preparazione a secco: camminate, corsa, bici, mtb, skiroll, arrampicata, palestra e qualche festa che non fa mai male! Possiamo variare tantissimo, non è di sicuro uno sport monotono. Ed ogni atleta interpreta a suo modo la propria preparazione.
Dopo il Mezzalama sarà il momento di godersi il meritato riposo. Dove e come si riposa un Campione del Mondo?
Concluso il Mezzalama ci si potrebbe anche riposare ma a me piace sciare quindi si ripone l’attrezzatura Race e si tira fuori quella da sci "alpinismo". Poi vedremo cosa decide la morosa. Una settimana al mare a mangiare pesce non sarebbe male!
Robert Antonioli è uno dei fiori all’occhiello degli atleti SCARPA®, fedele al brand fin da quando gareggiava nella categoria Cadetti dello scialpinismo agonistico. Fondamentali sono sempre stati i suoi consigli e il suo prezioso contributo al fine sviluppare al meglio i nostri prodotti da scialpinismo.
Noo place too far, with Scarpa! A presto Robert!
foto: Maurizio Torri, Riccardo Selvatico