Ci sono luoghi che hanno un’anima. Rocce che nascondono una storia, prati imbevuti di leggenda, vette che si nutrono di una identità antica. Qualcuno la chiama aurea, altri pensano sia lo spirito del tempo che si deposita in un luogo piuttosto che altrove, altri ancora usano la formula del genius loci elaborata dalla religiosità romana. Ebbene, chi ama il trail running intravvede una dimensione quasi mistica a Malonno, il paese della corsa in montagna che si rannicchia in Val Camonica (provincia di Brescia) per poi svettare sulle cime tutt’attorno.
Non è un caso che in questa stagione di stop alle gare e di astinenza da competizioni due dei pochissimi eventi a salvarsi dall’ecatombe Covid siano state proprio il Piz Tri Vertikal ed il Fletta Trail, le gare simbolo di Malonno, capaci di attirare ogni anno appassionati e professionisti dei trail da mezza Europa. SCARPA ha deciso di affiancare l’organizzazione di questo evento per aiutarla a raccontare la storia della gara, che da tanti punti di vista è simbolo della storia dell’intero movimento dei corridori a fil di cielo.
La tradizione di Malonno nella corsa in montagna affonda infatti le proprie radici nell’origine stessa dell’idea di sport organizzato. Nei primi anni Sessanta un gruppo di appassionati del posto si cimentava (con buoni risultati) nelle competizioni che si svolgevano in Valle Camonica e nelle vallate limitrofe. Da lì l’idea di organizzare anche “in casa” una manifestazione che richiamasse in paese atleti e tifosi da fuori. “Con l’affiliazione al Centro sportivo italiano vennero gettate le basi per la costituzione di un’associazione sportiva che infatti prese corpo nel 1963 con la nascita del Csi Malonno”, racconta oggi Alex Scolari, responsabile comunicazione del trail che si correrà quest’anno sabato 1 e domenica 2 agosto. È la 57ma edizione, neppure il Covid è riuscita a fermarla: i pettorali sono sold out da settimane, il Coronavirus non è riuscito a tradire l’anima di Malonno.
L’anno da cerchiare in rosso è però il successivo. Nel 1964 si corse la prima edizione della gara: una cronoscalata con l’arrivo alla tenuta della famiglia Corazzina, in località Narcòs, luogo che in quegli anni vedeva già lo svolgimento di una manifestazione estiva di tiro al piattello. Iniziava così l’epopea della Malonno-Narcos, riproposta per i sette anni successivi con un grandissimo seguito di tifosi e semplici appassionati di montagna che affollavano la località ed iniziavano la tradizione della festa dopo-gara, che sarà per decenni la grande caratteristica della manifestazione malonnese.
Passarono gli anni e l’Unione sportiva Malonno (nel frattempo subentrata al Csi) decise per lo spostamento dell’arrivo in località “Campass” (1974-1976) e successivamente in località Fletta (dal 1977 al 2001). A partire dagli anni ’80 la Malonno-Fletta salì di livello, diventando prova valida per il Campionato Italiano e vide sui propri sentieri l’elite del trail running azzurro, con atleti che venivano anche dall’estero.
“La svolta però arrivò nel 2003, quando, in occasione dei quarant’anni dalla nascita della competizione, decidemmo di intitolarla al compianto presidente Giovanni Bianchi proponendo per la prima volta il percorso ad anello con partenza ed arrivo da Malonno”, racconta sempre Scolari. Nel 2007 altra innovazione, con l’introduzione del Fletta Trail, una corsa mozzafiato di 21 chilometri che è andata ad affiancare e poi dal 2013 a sostituire la gara classica.
Ma per diventare ufficialmente il paese della corsa in montagna mancava ancora un passaggio istituzionale. Che arrivò esattamente undici anni fa, nel 2009. L’amministrazione comunale siglò una delibera che sancì che Malonno era “Paese della Corsa in Montagna”. Un atto burocratico, forse: ma per una volta, una votazione di giunta è davvero riuscita a fotografare, per sempre, l’anima e l’identità del luogo.
Il resto è il racconto dei nostri giorni. Il Fletta Trail, cui dal 2015 si affianca il Km Vertical Piz Tri Vertikal rappresentano oggi un formidabile format per un evento che è entrato nei calendari internazionali della Wmra (la World mountain running association) e della World Cup. “Dal 2013 al 2019 i partecipanti e le star internazionali che giungono a Malonno è in costante crescita – dicono orgogliosi gli organizzatori - così come l’entusiasmo che circonda l’evento, vissuto attivamente dall’intera comunità”.
Certo, il 2020 non sarà un anno come gli altri. Il consueto terzo tempo è stato annullato, non è possibile pensare ad assembramenti in periodi come questi: una semplice cerimonia lo sostituirà. E le partenze saranno ridotte a blocchi di 30 o 50 runner, a seconda della gara. Dettagli. Malonno osserva sornione il passare degli anni e accetta anche queste piccole riforme.
Purché si corra.