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Negli ultimi anni SCARPA ha spinto l’acceleratore sulla ricerca e sviluppo di scarpette ultra performanti, lanciando sul mercato prodotti sempre più all’avanguardia.
A schiacciare l’acceleratore della storica azienda calzaturiera troviamo Heinz Mariacher, l’inventore della scarpetta come la conosciamo oggi, artista della gomma da roccia. Parlando con lui scopriamo quanto sia complesso e articolato il processo che parte dall’ideazione e arriva al prodotto che troviamo sugli scaffali dei negozi: «Creare la scarpetta perfetta è complesso come l’arrampicata stessa. Il problema è combinare delle caratteristiche che sono un po’ contrapposte: forza e sensibilità, calzata stretta e comfort. Ci vuole la forza di punta per micro appoggi, la sensibilità per sentire i limiti dell’aderenza, ci vuole una calzata precisa ma non troppo... l’arte è di unire i vari materiali e componenti in modo che si adattino al piede in qualsiasi movimento sulla roccia».
La scarpetta infatti è lo strumento tecnico più importante che abbiamo a disposizione per progredire nell’arrampicata e rappresenta l’unica interfaccia artificiale tra noi e la roccia. Per questo, da un lato l’attenzione è volta ad aumentare il supporto e la spinta, dall’altro lato deve essere in perfetta sintonia con il piede, diventando un tutt’uno con lo scalatore.
Chimera nasce proprio con questo scopo: unire il mondo della potenza e della spinta verso l’alto con quello della leggerezza e del feeling con la roccia: mezza leone e mezza serpente, agile come una capretta.
Gabriele Moroni, nuova punta di diamante del team SCARPA ha cominciato ad utilizzarle per sue salite: «La prima volta che ho provato la Chimera ero in Sardegna, sui blocchi di granito di Luogosanto, nel nord dell'isola. All'inizio ero un po' titubante: una scarpa così morbida e sensibile sarà adatta al severo e duro granito sardo? Incredibile ma vero, dopo due passaggi di "adattamento", Chimera era già pronta ad accompagnarmi sul bellissimo progetto "Dove nasce il Vento" un lungo e complesso traverso con appoggi piccoli e netti, ma anche spalmati e tallonate precarie dove una scarpa versatile è fondamentale».
Quest’anno al Melloblocco potrete provarle sui blocchi della Valle, scoprendovi magari anche voi un po’ leoni, serpenti o caprette.