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DUE MEDAGLIE D’ARGENTO IN CINQUE GIORNI, GLI EUROPEI MAGICI DI CANCLINI

A partire dalla gara sprint, il primo giorno degli europei. Una sfida su un tracciato con 80 metri di dislivello, spezzettato dopo la parte iniziale da una serie di rombi, con a seguire un tratto da percorrere a piedi con gli sci sulla schiena, e infine una rapida discesa fino al traguardo.

In finale sono arrivati in sei, era una giornata calda e con poca neve. “L’ultimo pezzo era davvero ripido, una salita tremenda”, racconta Nicolò. “Avevo gestito le energie durante le qualificazioni, sapevo che mi sarei giocato tutto in cima”. La gara non era iniziata nel migliore dei modi, Nicolò era quinto. “Ho tenuto botta nel tratto a piedi, non era il mio forte”, racconta. “Poi son riuscito a passare il quarto e mi son guardato davanti mentre la salita si impennava. I miei due avversari iniziavano a piegare le gambe. Mi sono esaltato, ho iniziato a mordere con tutta l’adrenalina che avevo. Ne ho passato uno, ho superato l’altro. Ero euforico, c’era pure il tifo dei compagni di squadra. L’ultimo cambio è andato liscio e poi sono scappato via verso il traguardo, un argento stratosferico”.



Ma la sua settimana gloriosa era solo al giro di boa. Domenica Nicolò ha disputato la “relay race”, adattata nell’occasione al nuovo formato olimpico (il “mixed relay”, ovvero team misti composti da un uomo e una donna della stessa nazionalità). Dopo una settimana di sole, finalmente c’era la neve, in gara 13 team giovanili e 17 senior. Il percorso, da affrontare per due volte, era impegnativo, con salite, una sezione ripida a piedi, una serie di inversioni e una discesa mozzafiato in pista delimitata da porte direzionali. La vittoria è andata ai francesi Emily Harrop e Thibault Anselmet, alla guida del gruppo fin dai primi metri di gara. Le altre due medaglie sono state azzurre: a Canclini con Giulia Murada l’argento e ad Alba De Silvestro e Michele Boscacci il bronzo.

“Una gara nuova, che mi ha incuriosito e appassionato”, racconta Nicolò. “Quando sei in una squadra, non puoi sbagliare nulla perché l’errore ricadrebbe su di te, ma anche sugli altri. Dovevamo fare quattro giri, due a testa. Giulia è stata bravissima, mi ha dato il primo cambio in terza posizione. Poi io ho raggiunto e lasciato indietro gli svedesi. Ero sulla scia dei francesi, poi ho perso qualche metro ed è toccato di nuovo a Giulia, che dopo un giro perfetto ha confermato la seconda posizione. Toccava a me di nuovo, ho cercato di far di tutto per togliere dal loro collo la medaglia ma non ci son riuscito. E che festa al traguardo con gli altri azzurri, speriamo sia di buon auspicio per le olimpiadi”.



Olimpiadi che, va detto per inciso, si disputeranno a duecento metri da casa di Nicolò. Un pensierino, dunque, lo sta facendo. “Credo sia l’obiettivo di tutti”, sorride l’atleta del team SCARPA. “Ma sarà durissima. Pare che solo due uomini potranno partecipare per nazione, la concorrenza è fortissima. Sarebbe un sogno poter partire, potermela giocare in casa. Sarà difficilissimo, ma intanto io continuo a sognare”.

Photo credits: Martina Valmassoi
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