Ho strappato un foglio di carta del mio diario ed ho stilato una lista di punti imprescindibili per affrontare questa sfida che ci siamo dati. Sulla pagina c'era scritto più o meno quanto segue:
- Vogliamo sciare tutte le cime (più importanti) della Valfurva in una stagione.
- Vogliamo farlo con il nostro stile, improntato alla scelta della linea più bella da sciare e non la più semplice, e vogliamo farlo con i nostri amici.
- Vogliamo fare le cose e trovare il modo di raccontarle. Vogliamo raccontarle non per parlare dell’“impresa” - che non è niente né di particolarmente nuovo né di particolarmente difficile - ma per parlare del territorio che abbiamo deciso di vivere ed esplorare.
- Vogliamo che le persone pensino “che fico vorrei anche io andare a sciare lì, guardarmi attorno e cercare la mia linea da tracciare” e vogliamo dare a queste persone degli strumenti per farlo.
- Vogliamo che altre persone, in altre valli, guardino le montagne che vedono sempre con un nuovo sguardo. Con gli stessi occhi sognanti con cui le guardiamo noi. E vogliamo conoscere i loro menù All You Can Ski.
Stilare una wishlist senz’altro è utile, ma non basta.
In un progetto del genere ci sono infinite variabili che non possiamo - e non vogliamo - controllare. Ci sono le giornate no, quelle in cui maledici te stesso e le tue idee. Ci sono gli imprevisti e le rinunce. Ci sono gli altri, che metti quasi sempre prima di tutto il resto. Ci sono le giornate in cui devi essere egoista e devi batter traccia senza guardarti indietro. C’è la vita, oltre lo sci.
Per adesso abbiamo sciato 20 cime su 40. Ce ne mancano 20 per dire “ce l’abbiamo fatta”.
Ma forse, proprio adesso, che sono piegata senza fiato sui miei bastoncini, che penso a “chi me l’ha fatto fare” e mi rendo conto che - nel processo - sta diventando più importante il come che il cosa. Che a volte abbiamo bisogno di decidere la fine di una storia solo per avere la forza di scriverla.
Valfurva All You Can Ski può finire a giugno, dopo che avremo sciato tutte le cime della Valfurva, oppure no. Anche dopo la fine di questa storia ci saranno linee da disegnare e montagne da scoprire. Da noi, o dagli altri.
Eva Toschi
Eva e Edoardo sono due ragazzi di Roma che due anni fa hanno deciso di installare il loro campo base a Santa Caterina Valfurva. Da subito innamorati del posto e soprattutto delle montagne che lo circondano, non gli basta sciarle. Hanno voglia di condividere, di raccontare, di restituire – anche in termini di sviluppo territoriale – quello che quella stretta valle dell’Alta Valtellina gli sta offrendo. Da questo nasce il loro progetto Valfurva All You Can Ski.
Sito Ufficiale https://www.valfurvaallyoucanski.it/
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