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DANIEL E QUEL SOGNO DI VINCERE (DI NUOVO) IN COPPA DEL MONDO

Cosa è successo quell’anno?
“Ho dovuto fare il servizio militare di base nelle forze armate, è stata una svolta. Per la prima volta ho iniziato seriamente ad allenarmi, a mettermi alla prova professionalmente nello skialp che però conoscevo fin da bambino. Nel 2013 ho partecipato ai primi campionati nazionali e lì mi sono imposto nella categoria individuale junior. Quindi sono entrato nel team della squadra nazionale e da allora non ne sono più uscito. Una vera svolta nella mia vita”.

Peraltro, le passioni non ti mancano. Sei un eclettico dello sport.
“E’ vero. In estate cammino molto o vado in bici da corsa. Trail running, alpinismo e parapendio sono tra i miei hobby. Nei primi anni della mia carriera sono riuscito a fare un po’ di tutto, per mantenermi dovevo lavorare. Sono diventato ufficialmente un professionista dello skialp un paio di anni fa, nel 2018, quando sono entrato nelle forze armate”.

Se ti chiedessero di raccontare le due gare più importanti per te, quali vorresti citare?
“Una delle mie gare più belle è stata sicuramente il Mezzalama del 2015. Un’esperienza indimenticabile sulle montagne più alte d'Italia, immerso in paesaggi da sogno: è la quintessenza dello scialpinismo. Tuttavia, la gara che non dimenticherò mai è stata in Cina, a Jiling. Era il 2019, allora vinsi la prima Coppa del Mondo per l'Austria”.


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Arriviamo al 2020. È stato un anno strano, il tuo. Due infortuni ti hanno rallentato, hai rischiato molto. Cosa è accaduto?
“Dopo un buon inizio di stagione ad Aussouis con un ottavo posto nello sprint, ad inizio gennaio ero ancora campione nazionale. A metà gennaio purtroppo ho avuto un grave incidente con il parapendio: in fase di atterraggio mi sono accorto che mancava il vento, mi sono trovato in stallo e sono caduto sul terreno ghiacciato. Mi sono rotto il polso destro e ho avuto dei problemi a tre vertebre. All'inizio non sapevo se avrei potuto continuare a gareggiare, il medico mi ha detto che ho rischiato la sedia a rotelle: è stato davvero un brutto momento. Ma fortunatamente in estate ero di nuovo molto in forma e ho potuto partecipare ai ritiri per prepararmi con la mia squadra. A volte fa ancora male, ma mi ritengo fortunato”.

Poco dopo, purtroppo, la seconda battuta d'arresto. Cosa è successo?
“Una caviglia rotta, stavo correndo e sono caduto. In quel momento non era ancora chiaro se sarei stato in grado di iniziare questa stagione. Ho stretto i denti e nell’esordio della Coppa del Mondo a Ponte di Legno Tonale sono riuscito a rimettermi in sesto. Sono arrivato nono nello sprint: dopo un momento così difficile il risultato è eccezionale, sono sicuro di essere sulla buona strada”.

Obiettivi stagionali?
“In questa stagione cercherò di recuperare e crescere a livello mentale. Un altro traguardo per me sono sicuramente i campionati del mondo, punterò ancora una volta allo sprint. Non in questa stagione però, credo dovrò riservarmi questo obiettivo per l’anno prossimo. Il mio più grande desiderio è riuscire a vincere ancora una coppa del mondo per la mia nazionale”.
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Nel futuro, cosa vedi per Daniel?
“Intanto, voglio rimanere concentrato sullo skialp, non sto ancora pensando di smettere: desidero continuare il più a lungo possibile. Adoro trascorrere in montagna ogni giorno, non riesco a immaginare nessun'altra vita in questo momento. Non ho ancora programmi delineati al cento per cento per il mio futuro, ma penso che in ogni caso resterò fedele allo sport. Mi piacerebbe fare l’allenatore o altro, la vita è sempre una sorpresa”.

Photo Credits: Martina Valmassoi
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