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Intervista a Stefano Fantuz

Vi presentiamo il Clark Kent della scena italiana del trail running

Allora Stefano, ti descrivono come l’uomo del momento! Quanto stai andando forte? Complimenti!
Dai non esageriamo, diciamo che me la cavo, ma di forti ce ne sono veramente tanti ed io sono l’ultimo arrivato!

Ti aspettavi di andare così forte?
Assolutamente no, anche se quando ho iniziato un pochino ci speravo.

Vieni dalla corsa su strada, vero?
Non esattamente. Abito da sempre in pianura, ad 8 metri s.l.m., e quando ho iniziato a correre avevo a disposizione solamente strade pianeggianti. Ma all’asfalto ho sempre preferito erba e terra, quindi mi alleno principalmente lungo gli argini e per i campi. Gare su asfalto ne ho fatte veramente poche.

Dicono che somigli a Clark Kent, e in effetti sembra così. Ti ritrovi meglio nei panni di Clark Kent o in quelli di Superman?
Me lo dicono in tanti, sarà per gli occhiali e la pettinatura “leccata” e forse è anche un po’ vero. Credo mi si addica molto di più la figura di Clark, nella vita quotidiana sono abbastanza introverso, sto sulle mie e non mi piace mostrare da subito il mio carattere. Poi nel mio ambiente mi scateno, ma i supereroi rimangono nei fumetti.

Punti a correre qualche ultra sopra i 100 km?
Certo! E’ uno dei miei obbiettivi futuri, mi piacerebbe moltissimo e già quest’anno ci volevo provare, ma per ora mi sento molto più a mio agio nelle gare sui 40-50km. Mi sono spinto al massimo fino ai 65-70km, ma avendo iniziato da poco sento che devo lasciare al mio corpo ancora un po’ di tempo per adattarsi alle lunghe distanze.

Cosa ti piace di più della scena trail
Mi piace il contatto con la natura e l’ambiente incontaminato, lontano dall’artificialità di cui siamo abituati. Mi piacciono il silenzio, i profumi nuovi ed i suoni sconosciuti ai più. Mi piacciono le persone che si incontrano, tutte accomunate dal cosiddetto “spirito trail”, umili, con i piedi per terra ed i valori ben saldi, con le quali amo condividere gli stessi interessi e passioni.

Cosa non ti piace del trail running
Non mi piace quando diventa troppo commerciale e la partecipazione ad alcune gare è spinta più dalla moda che dalla reale motivazione interiore.

Un breve resoconto della tua stagione
Quest’anno ho iniziato la stagione della corsa molto presto, con la 6 Ore di Pastrengo in cui mi sono classificato al 3° posto. Da febbraio ho corso circa una decina di gare raggiungendo dei risultati inaspettati, 2 vittorie su gare corte (Trail Tremendo e Trail del Patriarca) ed altre 2 sulla mia distanza: Trail Duerocche e Trail Soave-Bolca. Poi un 2° posto alla Traversata dei Colli Euganei ed altri 2 secondi posti in gare molto dure di vera montagna come il Trail dei 3 Castelli e la Vigolana.

Come ti alleni in inverno?
Ho sempre fatto sci di fondo, da quando avevo 5 anni. I mesi invernali mi servono per riposare mente e corpo e per rilassare muscolatura ed articolazioni. Quindi mi concentro su altri sport come lo sci, il nuoto e lo skiroll in salita, anche se la corsa non la abbandono mai, ma faccio giusto qualche uscita per non perdere il ritmo.

Quali sono i segreti per andare forte?
Se c’è un segreto fatemelo sapere, così evito di allenarmi 6 giorni su 7, anche con la pioggia e la neve! ;-)

È più difficile fare chilometri o dislivello?
Faccio molta più fatica a fare chilometri, intesi in pianura. Credo sia una questione mentale, le corse pianeggianti dopo un po’ mi annoiano ed il fatto di spezzare continuamente il ritmo con dislivelli positivi e negativi mi fa percepire meno la stanchezza nel tempo. In pianura non credo di essere mai andato oltre i 30km (a parte un tentativo mal riuscito di maratona su strada) e comunque oltre le 2 ore mentalmente mi stanco e mi devo fermare.

Scarpe utilizzate
Per i trail mi affido a Scarpa. Le Minima sono quelle che preferisco ed utilizzo di più, sia in allenamento che in gara, mentre per le distanze più lunghe su terreni difficili utilizzo le Ignite. Invece nei pochi allenamenti che faccio su asfalto o pista corro con un paio di Mizuno A2.

Km percorsi a settimana
Solitamente un centinaio, nei periodi di carico anche 130-140. Sono pochi rispetto a quelli che fanno molti dei miei avversari, ma preferisco la qualità alla quantità, per non stancarmi troppo ed essere più fresco alla partenza delle gare.

Cibo spazzatura preferito
Adoro il cosiddetto “panino con tutto” (“panin ludro” dalle mie parti): due fette di pane, un hamburger e tutto quello che ci si può infilare in mezzo, ovviamente accompagnato da patatine fritte e salse a volontà. Però me ne concedo pochi durante la stagione della corsa, diciamo che ci do dentro durante l’inverno!

Cosa mangi durante le gare
Nelle gare fino alle 4-5 ore mi trovo molto bene utilizzando solamente gel. Se sono più lunghe allora cerco di mangiare anche qualcosa di solido ai ristori, come frutta secca e qualche fetta biscottata con la marmellata.

Abbigliamento stretto o largo?
Abbigliamento stretto. Nella corsa sono molto fastidioso e non amo avere magliette larghe e pantaloni che svolazzano.

Meglio vincere un trail o una mezza maratona?
Preferisco vincere un trail, il fatto di giungere al traguardo sapendo di aver affrontato un percorso con difficoltà e variabili esterne che non dipendono da me, dà molta più soddisfazione; forse perché la corsa su strada mi annoia, ma le mezze maratone per come le corro io, non le considero corse impegnative.

Libero o impegnato?
LIBERISSIMO!!! (e scrivilo pure in grande)

Krupicka o Kilian?
Krupicka. Mi affascina molto il suo modo di affrontare la corsa, con un approccio minimalista che si riflette anche nella sua vita. E poi gli invidio tantissimo i capelli lunghi e la barba!

Bevanda preferita nel pre gara
Non facendo gare lunghissime mi capita sempre di partire al mattino quindi nel pre gara faccio colazione con tè caldo.

Bevanda preferita nel post gara
Nel post gara una birra con gli amici e compagni di corsa non me la leva nessuno. Ma senza esagerare, al massimo due! Se arrivo particolarmente distrutto invece mi riempio di Coca-Cola.

Se dovessi scegliere una gara sarebbe?
Oggi come oggi sceglierei una gara sui 45km con salite lunghe, discese corribili e tratti in falsopiano in cui si possa sviluppare velocità, per dare un senso a tutti i km che, non vivendo in montagna, sono costretto a macinare in piano contro voglia.

Idolo nella corsa?
Nella corsa il mio idolo è Davide Pierantoni. Lo seguivo già nello sci alpinismo, sport che mi ha sempre attirato anche se non lo pratico ed in tempi non lontani, quando muovevo i primi passi nel mondo del trail running, lui vinceva la Camignada con un paio di scarpe da strada rimediate all’ultimo dopo aver dimenticato a casa le sue. E da quel giorno è diventato un po’ il mio mito! Poi nell’ultimo anno ho avuto l’opportunità e la fortuna di conoscerlo abbastanza, è uno che va sempre a mille, dando tutto nello sport, nella vita, nel lavoro e soprattutto nei rapporti con le persone.

Colore preferito
Ne ho due, l’azzurro ed il verde, che sono anche i colori che ritrovo di più nei paesaggi del trail running.

La gara dei tuoi sogni
Ce ne sarebbe più d’una, ma dovendo scegliere dico la Western States Endurance Run, anche se si svolge su una distanza che per ora mi sogno!



Grazie a Spirito Trail Magazine per l'intervista


 

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