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Lo scorso 10 giugno Silvia Rampazzo, ha emozionato tutti classificandosi terza assoluta al Campionato del mondo Trail a Badia Prataglia in provincia di Arezzo, terminando il percorso in 5h 11' 07".
Il Trail Sacred Forests, che si è svolto per 50 chilometri immersi nel Parco Nazionale Foreste Casentinesi con 2900 metri di dislivello positivo, ha visto la partecipazione di 266 atleti di cui 113 donne provenienti da 35 nazioni differenti. La gara è partita dal centro di Badia Prataglia, proseguendo poi secondo un tracciato difficile, molto veloce nella prima parte e particolarmente muscolare nella seconda, con circa 6000 metri di dislivello totale.
Il percorso è stato disegnato per toccare località di incredibile bellezza come l’Eremo di Camaldoli, la diga di Ridracoli, La Lama e chiesetta di Pietrapazza coinvolgendo sette comuni del casentino. Stefano Fantuz è riuscito ad emozionare il pubblico anche in questa occasione, chiudendo con un 16° posto assoluto.
Abbiamo chiesto direttamente a Silvia le sensazioni a caldo sulla gara e sul futuro.
Quest’anno è un anno speciale per te, ti vediamo particolarmente in forma, ti stai misurando con atleti internazionali molto forti, con quale spirito affronti le gare?
Sono molto stanca, mi stressano molto le gare e l’attesa del pettorale. Vivo con molto stress la tensione del pre-gara e le aspettative nei miei confronti, ma appena scatta lo start mi diverto e mi dimentico del resto.
Come hai superato l’emozione iniziale?
Sono molto contenta quando la fatica e l’emozione si trasformano in buoni risultati. Quando scatta lo start sono io sola con il mio percorso, credo sia quella la vera svolta che mi permette di completare la gara.
Quale parte del percorso hai temuto maggiormente?
Il percorso era molto bello, soprattutto nella parte centrale, ma non molto tecnico. Potrei quasi definirlo accessibile a tutti. Non posso dire di aver temuto nessun tratto in particolare.
Quali sono i tuoi obiettivi personali per il prossimo futuro?
Non programmo più nulla, preferisco focalizzarmi sul presente. A seconda di come mi sento cerco di capire quali soddisfazioni ho voglia di togliermi. Quest’anno ho deciso di dedicarlo alle mie soddisfazioni più di tipo personale, senza troppe ambizioni.
Quale tipo di allenamento segui fra una gara e l’altra?
Vado molto a sensazione. Un lento di un’ora con qualche allungo, mi focalizzo sul piacere di correre. Tra una gara e l’altra preferisco non caricare con allenamenti troppo stancanti; ho provato anche a fare qualche allenamento in pista, ma rischio di perdere gli stimoli necessari per affrontare una gara più impegnativa.