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Pubblichiamo il report finale di Nicolas Favresse della spedizione alpinistica nella sconosciuta Thagas Valley, Karakorum, Pakistan insieme a Mathieu Maynadier, Carlitos Molina, Jean-Louis Wertz, durante il quale sono state aperte due nuove vie su due cime inviolate mentre Maynadier è stato colpito da una scarica di sassi.
Siamo tutti sani e salvi a casa dopo le nostre avventure nella valle di Tagas in Pakistan. È stata un'altra avventura magica, anche se probabilmente avrete appreso che Mathieu è stato colpito da una scarica di sassi ed è stato evacuato dal nostro campo base in elicottero. Dopo tutti i controlli medici, siamo tutti contenti di sapere che Mathieu se l’è cavata con una forte commozione cerebrale, 2 piccole fratture nel gomito destro ed una lieve incisione di una vertebra. Considerando le circostanze dell'incidente, è davvero fortunato. Si sta riprendendo bene e secondo i medici dovrebbe tornare in azione entro novembre.
Il giorno dell'incidente è stato il nostro sesto giorno di arrampicata sull'imponente guglia inviolata proprio di fronte al nostro campo base. Stavamo spingendo verso la cima, finalmente “scatenati” dai nostri portaledge e le corde fisse. E’ stata una giornata magica con tempo perfetto e tiri divertenti su terreno di difficoltà moderate, condito ogni tanto con alcune sezioni di ghiaccio, neve e roccia. Di solito mi piace dire che per me il viaggio della salita è molto più prezioso della cima vera e propria, ma devo ammettere che in questa salita la ciliegina sulla torta è stata particolarmente generosa con una splendida guglia sommitale, una vista mozzafiato su montagne infinite e guglie di roccia, in totale assenza di vento! Quindi siamo restati lassù per un po’ a contemplare, poi ovviamente abbiamo fatto le nostre solite cerimonie in cima.
E’ stato nella discesa che le cose sono andate un po’ meno lisce. Il buio è arrivato abbastanza rapidamente e ho fatto cadere la mia lampada frontale, il che ha aggiunto un’ulteriore sfida. Il terreno su cui ci stavamo calando era pieno di rocce friabili, ed era impossibile vedere dove stavano cadendo le rocce. Quindi ogni volta che abbiamo tirato giù le nostre corde è stato un po’ come giocare a Nintendo, o forse più come giocare alla roulette russa. Ma in qualche modo ha funzionato e ogni volta eravamo sollevati nel vedere che avevamo appena compiuto un passo avanti verso la sicurezza. Finalmente verso le 22.00 abbiamo raggiunto le nostre corde fisse, il collegamento diretto alle nostre portaledge. Per un attimo abbiamo considerato di scendere in doppia e tornare il giorno successivo per riprenderle alla luce del sole, per poter vedere meglio cosa stavamo facendo. Ma a quel punto, con la cima in tasca ed un buon punteggio al Nintendo, ci sentivamo invincibili, quindi abbiamo scelto di continuare come prima. All'ultima calata per raggiungere i nostri portaledge abbiamo deciso di costruire una sosta 10 metri più in basso rispetto a quella che avevamo usato durante la salita. Quella che avevamo usato durante la salita era stata posizionata su una cengia. Per qualche motivo Carlitos ha aspettato su quella cengia mentre io e Mathieu abbiamo finito di costruire la sosta. Proprio quando avevamo completato la sosta ed eravamo pronti a scendere, l’intera cengia sulla quale c’era Carlitos si è staccata! Riuscivamo soltanto ad udire il suono di qualcosa di molto grande che stava cadendo verso di noi, e siccome era buio, non riuscivamo a vederlo arrivare. Di riflesso entrambi ci siamo spostati di lato, ma questa volta la roccia ha vinto e ha colpito Mathieu.
Per quelle che sono sembrate ore (in realtà probabilmente solo 3 minuti) Mathieu è rimasto incosciente. Non avevo assolutamente idea se fosse vivo o morto! Grazie a Dio alla fine ha ripreso coscienza, ma era in uno stato di shock e aveva un dolore fortissimo al braccio destro. Eravamo a soli 70 metri dalle nostre portaledge, quindi per fortuna siamo riusciti a scendere velocemente sulle nostre corde per trovare riparo e chiedere soccorso. Mathieu è rimasto delirante ed eravamo veramente preoccupati per quello che gli sarebbe potuto accadere, ma alla fine, dopo un paio d'ore, è tornato ad uno stato più normale. Alla prima luce del giorno successivo l’abbiamo portato giù dalla parete e per fortuna verso mezzogiorno un elicottero dell'esercito è arrivato per trasportarlo all'ospedale di Skardu.
Ovviamente questa esperienza ha trascinato leggermente in basso la nostra motivazione, e con Mathieu via è stato difficile non sentire il vuoto della sua assenza. Abbiamo trascorso la settimana seguente a recuperare tutto il nostro materiale lasciato in parete. Finalmente, poco prima del nostro termine nella valle di Thagas, era prevista una finestra di bel tempo, così Carlitos ed io abbiamo deciso di tentare un'ultima salita. Questa volta tutto è andato per il verso giusto e sebbene avesse nevicato 20 centimetri il giorno prima, siamo riusciti a raggiungere la cima di un’altra bellissima torre vergine attraverso una bellissima linea. Siamo stati estremamente felici di terminare la nostra spedizione con una sensazione positiva lasciata da questo bellissimo ultimo viaggio verticale nella valle di Thagas!
Vorremmo ringraziare tutti i nostri sponsor per il loro supporto fondamentale, che hanno reso questa avventura possibile: Patagonia, Scarpa, The Belgian Alpine Club, Lyofood, The North Face, Julbo, Petzl, Black Diamond, Sterling Ropes, Emargence, Nikon, Aliens e Monnet.
Inoltre vogliamo ringraziare Ishaq (la nostra guida locale) e Mendi (il nostro cuoco) per la loro gentilezza e tutti i bei momenti che abbiamo condiviso al campo base, il soccorso pakistano per essere stato così veloce per l'evacuazione di Mathieu, Thomas Spadoni, Shamyl Sharafat Ali, Ali Muhammad Saltoro e tutto il popolo della valle di Thagas che ci ha accolto molto calorosamente.
Grazie infine al supporto di Jean-Louis Wertz per le foto e Guillaume Lion per il montaggio di un film di questa spedizione che dovrebbe essere pronto entro la fine dell'inverno.
Saluti, Nico e il team!