L’epoca romantica dei contrabbandieri fu stroncata dal boom economico degli anni Sessanta. Allora si trafficavano, e con ben altri metodi, droga, uranio, soldi, immigrati clandestini: era il triste fenomeno dei passatori. Quei sentieri vennero dimenticati, la vegetazione prese il sopravvento e finì l’era dei contrabbandieri.
Ebbene, ripercorrendo la storia e la tradizione di quel periodo storico è nato cinque anni fa il Trofeo la Culman grazie ai volontari della Moltrasio 2013 ASD, che hanno ripulito quel sentiero che dagli anni Sessanta era andato in disuso. Il tracciato è quello del “sentee La Culman”, la linea più diretta dalla Colma del Bugone ed il lago, dove le merci poi venivano caricate sulle barche e trasportate sul lago di Como. SCARPA ha deciso di sponsorizzare l’evento, che unisce tratti di percorso mozzafiato ad una storia locale davvero interessante, lo scenario ideale per chi ama la corsa in montagna.
Quest’anno La Culmansi celebra il 18 ottobre. Nonostante le complicazioni connesse al Covid, l’organizzazione ha deciso lo stesso di proporre tre gare che si disputano nella stessa giornata: il percorso del Trofeo La Culman (vertical) è anche la prima parte del tracciato de La Culman Skyrace (20km 2000mD+) e de La Culman Half Skyrace (10km 1200mD+). “Chi partecipa ad una delle gare lunghe entra di diritto anche nella classifica del Trofeo La Culman”, precisa l’organizzatore della gara, Lorenzo Fazio.
Il tracciato è molto muscolare e duro, ma chi lo conosce più della salita teme la discesa, dove ciottoli e sottobosco umido possono essere fatali: scivolare è più facile che rimanere in equilibrio. “Nella skyrace ci si trova subito di fronte un muro”, spiega ancora Fazio. “Poco meno di tre chilometri con 920 metri di dislivello positivo in salita mista tra gradini del paese, mulattiera e sentiero, quasi tutto nel sottobosco, reso scivoloso dall'umidità del mattino e dalle foglie autunnali cadute sul tracciato. Arrivati in vetta, al Rifugio Bugone e al traguardo del Trofeo La Culman, inizia la discesa di tre chilometri tutta su mulattiera a ciottoli, insidiosa se bagnata, con passaggio per gli alpeggi dei Monti di Liscione”.
Giunti nella parte alta di Tosnacco (frazione di Moltrasio) ricomincia la salita, sei chilometri che non lasciano respiro tra mulattiera, sentieri e strade immerse nei faggi, con passaggio per gli alpeggi dei Monti di Urio, vista sul rifugio Murelli e sull'agriturismo Roccolo San Bernardo, fino al panoramico Monte Colmegnone a 1.389 metri. A quel punto inizia una discesa traditrice, quattro chilometri di un misto tra prato scivoloso, sentiero nel bosco e tanta mulattiera passando dagli alpeggi dei Monti di Carate prima di un bel falsopiano di tre chilometri. A quel punto Moltrasio è lì in fondo, dopo un paio di scalinate e una salitella. Per gli spalloni era il luogo della pace, del riposo. Per gli skyrunner sarà il traguardo di una impresa epica.
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