La voglia è di quelle antiche, un bisogno vitale. Come bere quando hai sete, come respirare quando tentano di soffocarti, come correre quando vuoi vivere. Un bisogno forsennato e urgente, di quelli che ti spaccano la testa, ti seccano le labbra, un anelito che devi soddisfare per trovare quiete. Dopo mesi di lock down, dopo settimane di paura e di libertà a piccole dosi, ebbene finalmente è giunto il momento di gridare. Piangere, gioire, lottare, festeggiare. È giunto il momento di tornare a gareggiare in montagna, sta ricominciando (almeno parzialmente) la stagione delle grandi skyrace.
In questi giorni gli organizzatori stanno cercando di far ripartire le gare in vario modo. In molti hanno scelto la via virtuale, con percorsi da scaricare e da seguire col gps, per poi condividerli con amici e sfidanti. Altri hanno organizzato scampagnate reali, magari con qualche atleta d’elite, per mostrare che la gara che tanto ami esiste ancora, solo che per farla assieme toccherà aspettare l’anno prossimo.
In pochi casi c’è chi è riuscito a trovare un modo sicuro di gareggiare. Ebbene, sabato si celebra in Svizzera una di queste competizioni, il Montreux Trail Festival. Giunto alla quarta edizione, è un viaggio in scenari stupendi che quest’anno vedrà sfidarsi l’elite mondiale del trail running. Il motivo? Tutti gli atleti sentono allo stomaco quei morsi famelici, quella voglia matta di tornare a combattere sui sentieri. E così, forse per caso, forse per destino, si troveranno davvero moltissimi top runner sulla linea di partenza a urlare il consueto countdown con nel petto un desiderio mai provato prima.
Tra di loro ci sarà anche Elisa Desco, del team SCARPA. “La voglia è davvero tanta”, racconta lei, poco prima di una delle ultime sessioni di allenamento in solitaria prima del gran ritorno nell’arena della competizione. “Finalmente potremo tornare a riassaporare l’adrenalina di quei momenti, l’adrenalina della sfida. Allenarsi da soli è bello, ma vuoi mettere confrontarti con gli altri in gara? Per questo esordio ho scelto di correre i 30 chilometri con un dislivello di 2.100 metri, sarà stupendo”.
Per l’occasione, ci saranno dei regolamenti particolari. Nello zainetto toccherà portarsi anche mascherine usa e getta e lavabili. Prima dei passaggi con le corde ci sarà il gel disinfettante, presente anche ai ristori. E le partenze saranno ritardate a blocchi, una ogni venti minuti. “Sarà strano, non riesco ad immaginare un trail così: ma se questo è il modo per tornare a correre, sono contenta di provarci”, incalza Elisa. “La presenza di molte delle atlete più forti al mondo sarà sicuramente di stimolo, non vedo l’ora di ricominciare”.
Accanto a lei, ai nastri di partenza, ci sarà anche Hilary Gerardi. “Sono davvero molto eccitata, non vedo l’ora di ricominciare a correre veloce”, dice. “Non so come andrà, non mi sono preparata troppo bene per la competizione. Di solito faccio allenamenti brevi e intensi, per la velocità. Quest’anno invece ho camminato a lungo con mio marito e alcuni amici tra i monti. Ma va bene così, sono davvero felice di tornare a gareggiare”.
Anche per lei è stata un’estate atipica, tra lock down e competizioni ferme. “È stato comunque molto bello, ho colto l’occasione per scalare qualche vetta, per passare ore in alta montagna a camminare e correre assieme alle persone importanti della mia vita. Devo dire che mi è dispiaciuto non gareggiare, ma è andata bene così. A volte serve ricordare a noi stessi perché corriamo. E io quest’estate ho avuto la conferma: amo la corsa perché adoro la montagna e viverci dentro. E adesso è tempo di ricominciare ad accelerare”.
Pronti, via.
Sarà come rinascere.
Credits: Riccardo Selvatico, Maurizio Torri