Moreno Pesce ormai è un volto noto nel mondo del trail running. Quando c’è una gara, quasi sicuramente lo troverete ai nastri di partenza. È uno di quelli che si fanno notare. La sua gamba di carbonio brilla sotto il sole dei monti, dopo l’incidente in moto del 1997 che gli ha causato l’amputazione è diventato a suo modo
simbolo di resilienza e di forza morale. E in questa estate senza gare si è dilettato ad inventarsi sfide sempre più complesse.
L’ultima idea è arrivata direttamente da uno dei luoghi sacri a livello mondiale per chi ama la montagna, dalla Valle d’Aosta e precisamente da Francis Desandré, amputato di Quart dopo un incidente sul lavoro nel 1989. “Perché non facciamo il giro della regione con un gruppo di amici, disabili come noi?”, questa l’idea iniziale, quella che dopo mesi di lavoro febbrile si realizzerà a partire dal 12 settembre col progetto “
Tor in Gamba”. Partenza e arrivo a Courmayeur, il viaggio si compirà lungo le Alte Vie 1 e 2.
“Il singolo non conta. E tanto meno il tempo di percorrenza. I valori da condividere sono altri”, dicono gli organizzatori. “Il valore del viaggio in comune è il legame che si crea tra le parti. Sognare e camminare in alta montagna, insieme, è il nostro obiettivo. Il progetto è nato con la voglia di trasmettere un messaggio sociale forte alle persone diversamente abili ma anche a quelle normodotate. La disabilità aumenta con il pregiudizio: l’invalidità non è solo un concetto fisico ma un’ideologia radicata nel pensiero comune che immagina il disabile come persona emarginata e dalle poche possibilità fisiche. Con Tor in Gamba vorremmo provare ad abbattere la montagna psicologica per lasciare spazio alla montagna vera”.
La partenza di Tor in Gamba avverrà da Courmayeur alle 10 di sabato 12 settembre. I nove endurance trailer e i loro accompagnatori avranno tempo sino alle 16 di sabato 19 per completare le 30 tappe (forse ne sarà aggiunta una per spezzare un tratto particolarmente complicato) del programma della staffetta. Questi i nomi degli atleti, che provengono da Sardegna, Toscana, Val d'Aosta, Piemonte, Lombardia e Veneto: nel gruppo “transtibiali” ci sono Andrea Lanfri, Cesare Galli, Francis Desandrè, Lino Cianciotto, Massimo Cavenago, Massimo Coda e Salvatore Cutaia. In quello “transfemorali” Loris Miloni e, appunto, il veneziano (lui è di Noale) Moreno Pesce, atleta del team SCARPA.
Ognuno di loro percorrerà quattro tappe, studiate in base al livello di disabilità e alla preparazione fisica. Saranno seguiti da uno staff di accompagnatori, videomaker e responsabili della sicurezza, per documentare l’impresa e portarla a termine senza lasciare nessuno indietro.
“Le esperienze passate mi permettono di dire che quello che ho fatto io può esser fatto anche da altri”, dice Pesce mentre fervono i preparativi per l’impresa. “La montagna è un ambiente non accessibile di suo, ed in contemporanea può essere usata in senso metaforico come riferimento per rappresentare le problematiche che un disabile amputato si trova a vivere nel suo percorso di vita. Per questo abbiamo deciso di metterci alla prova. Sarà durissima, sarà entusiasmante. Ma ci riusciremo”.