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Egidio Ganz ha 71 anni e da 39 lavora per la Transcivetta Karpos, la gara a coppie più famosa d’Italia. Venti chilometri, quasi duemila metri di dislivello positivo: un’impresa titanica per gli skyrunner che vengono premiati da paesaggi mozzafiato. SCARPA® continua a essere nel team organizzativo, un viaggio che durerà per le prossime tre edizioni. Ganz non ha mai corso la gara, da sempre impegnato ad organizzarla o ad aiutare da volontario. Ma è la memoria storica dell’evento, conosce i luoghi e le persone meglio di chiunque altro oltre ad essere il vicepresidente dell’associazione guidata da Daniele Fontanive che realizza l’evento.
Come nasce la più importante corsa a coppie in Italia, forse d’Europa?
“Inizialmente c’era un gruppo di Agordo. Poi noi di Alleghe abbiamo sviluppato quel progetto ed eccoci qui. Secondo sold out di fila, ormai i duemila pettorali che mettiamo a disposizione non bastano più. Ci piacerebbe portare più atleti, ma è fisicamente impossibile gestire i servizi per tutti”.
Cosa fa innamorare gli alpine runner in una gara da correre assieme?
“Inizialmente, il principio era quello che muove tutta la gente che vive la montagna. Meglio sempre essere in compagnia, i rischi ci sono e aiutarsi a vicenda può essere fondamentale. Tanto più su sentieri con passaggi esposti e rischiosi come quelli dei nostri monti. Per non parlare poi di cosa accade in caso di maltempo, essere in due è sempre meglio”.
Oggi, però, tra volontari e soccorso alpino la sicurezza è totale. E c’è sempre qualcuno al tuo fianco, anche se non è un amico. Dunque, cosa muove i runner a correre in coppia?
“Credo sia la condivisione della fatica, la gioia di confrontarsi e passare del tempo assieme correndo. Vivere una giornata epica in compagnia di qualcuno è stupendo, le emozioni sono fantastiche e lo sforzo della gara diminuisce. Credo sia questo il motore di tutto”.
Il tema della solidarietà peraltro è vissuto anche tra organizzatori. Come si è sviluppata la partnership con la gara gemella di Agordo?
“Si tratta della “4 pas in doi”, gara a coppie che si è corsa a giugno. Le coppie che parteciperanno ad entrambe le manifestazioni concorreranno a una classifica combinata che terrà conto della somma dei tempi. In palio c’è il Trofeo dedicato all’Associazione donatori di midollo osseo. Il trofeo Admo è una scultura in bassorilievo rappresentante le sagome di due corridori che percorrono la linea rossa lungo il sentiero della vita, dal monte Framont alla Torre Venezia del monte Civetta”.
Ma in gare come queste, di dimensione umana e solidale oltre che sportiva, cambia l’atteggiamento tra i “competitivi” e i camminatori della domenica?
“Abbiamo circa 750 coppie iscritte alla competitiva e 250 alla non agonistica. Per tutti le regole sono le stesse: si parte e si arriva assieme, il cronometro non viene bloccato se uno dei due atleti in gara è rimasto indietro. Anche stimolarsi a vicenda, magari in salita tira uno e in discesa l’altro, fa parte della gara. Ognuno coi suoi tempi, è questo il bello della Transcivetta”.
Una gara che passa per luoghi sacri sulle montagne, quali saranno i punti più spettacolari?
“Il tracciato misura 23 chilometri (1.950 i metri di dislivello positivo, 870 i metri di dislivello negativo) e si snoda tra Listolade (comune di Taibon Agordino) ai Piani di Pezzè (Alleghe), attraversando la Val Corpassa, la Val Civetta, il Col Negro e Forcella Coldai, toccando i rifugi Capanna Trieste, Vazzoler, Tissi e Coldai. Sono luoghi leggendari, maestosi”.
In chiusura, anche un’altra bella iniziativa: quella di coinvolgere i più piccoli. A cosa avete pensato per portare le famiglie?
“Si tratta della Transcivetta Kids, manifestazione dedicata a bambini e ragazzi tra i 5 e i 12 anni. La manifestazione si snoda lungo i prati dei Piani di Pezzè e misura 2,5 chilometri. Il via è previsto per le 14.30. Le iscrizioni si possono perfezionare sul posto fino alle 12. Per tutte le informazioni: www.transcivetta.it”.