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Un Parco per lo Swat pakistano: il progetto a cavallo tra montagne, archeologia e sviluppo sostenibile

SCARPA® assieme a Mountain Wilderness: lo sviluppo sostenibile a fianco del "no place too far"
Enrico Camanni, uno dei più autorevoli scrittori di montagna ed alpinismo, scrive che "pensare agli altri, per un grande alpinista, è almeno settimo grado".
In questo senso, Carlo Alberto Pinelli, 84 anni di energia ed entusiasmo contagiosi, è davvero un alpinista "estremo". Pinelli segue infatti per Mountain Wilderness i progetti di sviluppo sostenibile relativi al mondo asiatico. 
A fianco di Mountain Wilderness, in questo caso c'è anche ISMEO: l'Associazione internazionale per gli studi del mondo orientale e del Mediterraneo. 
 
Lo Swat, ricchezza e fragilità
La regione dello Swat – la mitica Uddiyana dei testi buddhisti – è stata definita in passato come "la Svizzera del subcontinente indiano" per gli straordinari ambienti alpestri, ricchi di foreste d’alto fusto e di paesaggi spettacolari.
Mentre le montagne sono confinate alla zona settentrionale, dove si trova la parte sud della catena dell'Hindu Raj, l'altopiano centrale, da sempre densamente popolato, ha visto per oltre sessant’anni la presenza di archeologi italiani, grazie ai quali la regione si è rivelata come uno dei più straordinari centri dell’arte greco-buddhista del Gandhara. Le ricerche archeologiche tutt'oggi continuano con crescente successo.
La relativa vicinanza dello Swat alle grandi città della pianura pakistana, unita ai recenti progetti di nuove e veloci strade di penetrazione, da un lato aprirà presto la zona ad una maggiore frequentazione turistica con evidenti vantaggi “a breve” sul versante dell’economia locale, ma dall’altro può nascondere il pericolo di un’antropizzazione disordinata e aggressiva.
Già oggi una parte (fortunatamente limitata) di quelle valli porta i segni negativi di una frequentazione sgraziata e priva di cultura, dovuta alle nuove ondate del turismo interno “mordi e fuggi”.
 
Un Parco Nazionale
Date le premesse, solamente l’istituzione di un Parco Nazionale potrà preservare e valorizzare nel segno del rispetto il patrimonio naturale e culturale del luogo. Un Parco capace di intessere in un disegno coerente i valori ecologico/paesaggistici delle vallate settentrionali con le preziose testimonianze architettoniche e archeologiche che ancora arricchiscono i rilievi collinari dello Swat centrale.
 
Come si crea un Parco Nazionale?
Il primo passo, compiuto nel settembre del 2018, è stato la formazione di un gruppo di giovani locali in grado di proporsi come affidabili guide di trekking. Questi saranno vere e proprie sentinelle, responsabili dell’integrità del territorio, ma allo stesso tempo capaci di collaborare con Mountain Wilderness alla realizzazione di una guida cartacea escursionistico/alpinistica delle loro montagne. La creazione di questa guida e l'esplorazione della zona sono gli obbiettivi attuali di Carlo Alberto Pinelli e compagni, soci e simpatizzanti di Mountain Wilderness, che si trovano proprio ora in Pakistan. 
"Questa guida potrà avere un’influenza positiva sulle scelte turistiche future, e rappresenterà un importante precedente per convincere le autorità della nazione a istituire il parco." La creazione di una guida cartacea è importante, ci dice Carlo Alberto Pinelli, anche per dare indicazioni etiche ai frequentatori. Noi siamo abituati ad un turismo alpino, legato a punti di appoggio quali rifugi e bivacchi, ma non è questo l'unico tipo di sviluppo possibile. Una guida può aiutare i turisti ad identificare i punti per campeggiare, quali sentieri percorrere e può dare indicazioni su come non lasciare tracce e rifiuti. L'ambiente non viene stravolto dal passaggio dell'uomo, ma è quest'ultimo che si adatta alla natura."
"E’ importante, prosegue Pinelli, che questa guida sia vissuta dai giovani locali, precedentemente formati, come un prodotto della cui realizzazione sono stati essi stessi i co-protagonisti."
La guida conterrà anche gli itinerari escursionistici per visitare i ruderi “romantici” dei monumenti buddhistici nascosti tra le pieghe dei rilievi collinari meridionali. 
 
Ultimo atto sarà l'elaborazione del progetto “Parco Nazionale” da sottoporre all’approvazione ed implementazione del Governo del Pakistan. Questa fase verrà gestita da alcuni esperti italiani, assistiti da personale pakistano qualificato. 
Come al solito, Mountain Wilderness non si occupa solamente di montagna sotto il piano culturale/ecologico, ma considera il valore umanitario ed identitario dei suoi progetti, grazie al coinvolgimento attivo e protratto nel tempo delle comunità delle vallate montane.
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